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Coronavirus, Musumeci: piano per altri 200 posti di terapia intensiva

Il presidente della Regione Nello Musumeci

Il governatore Nello Musumeci è pronto a mettere in campo il piano B per fronteggiare l'emergenza Coronavirus in Sicilia.

"Avremo bisogno di almeno altri 200 posti in terapia intensiva - ha dichiarato intervenendo a Radio24 -. Al momento abbiamo 411 posti in rianimazione. Abbiamo già individuato dove allestire i posti letto e abbiamo già richiesto i macchinari necessari. Siamo assolutamente pronti ad affrontare il piano B".

Il presidente della Regione è poi intervenuto sull'esodo di massa dopo la dichiarazione di zona rossa della Lombardia e di altre 14 province del Nord: "Abbiamo invitato chi veniva dal Nord a non venire in Sicilia, visto che il fenomeno si era diffuso. Il nostro invito era rivolto all’auto-responsabilità. È accaduto quello che temevamo: molti siciliani, dopo il provvedimento del Governo, temendo di restare chiusi nella zona rossa, hanno deciso di fare rientro in Sicilia".

"Abbiamo fatto 840 tamponi, e non abbiamo avuto decessi - ha poi puntualizzato -. Possiamo dire che, pure nella difficoltà, la Sicilia ancora resiste. Ma non ci facciamo illusioni perchè è probabile che il picco arrivi".

"Per la Regione Siciliana è indispensabile proseguire nell’opera di reperimento di posti letto, come stiamo facendo, e di realizzazione di ulteriori terapie intensive, come si sta verificando in questi giorni", ha poi affermato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, a margine del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto a Palazzo del Governo a Catania, convocato dal prefetto Claudio Sammartino.

"Siamo forti dell’esperienza delle Regioni del Nord - ha aggiunto - e abbiamo dei giorni di ritardo nella crescita del fenomeno rispetto a loro che ci permette di preparare meglio le strutture. Ci sono oltre 19mila siciliani rientrati nell’isola che si sono registrati sul sito messo a disposizione dalla Regione - ha aggiunto l’assessore - segno che si è colta la consapevolezza e l’importanza di fare saper che si è sul territorio, e mi attendo comportamenti conseguenti. Questa è una situazione che impegna i cittadini in prima persona, e non soltanto le istituzioni. E sono i cittadini - ha osservato - che devono rispettare le regole, in maniera ordinata e disciplinata le disposizioni che arrivano dalle Istituzioni. Occorre l'impegno collettivo di tutta la società ad arginare il fenomeno del contagio che può essere rallentato".

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