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Depp contro Heard, Amber in lacrime: «Rivoglio la mia voce». E accusa l'ex marito

Nell’ultimo giorno delle deposizioni Amber Heard è scoppiata a piangere sul banco dei testimoni. «Come cittadina americana ho diritto a raccontare la mia storia. L’unica cosa che voglio è riavere la mia voce», ha detto tra i singhiozzi l’attrice di «Aquaman», dalla quale l’ex marito Johnny Depp vuole 50 milioni di dollari per avergli, a suo dire, rovinato per sempre la carriera con un editoriale sul Washington Post in cui, senza chiamarlo in causa per nome, si era autodenunciata come vittima di violenza domestica.

Amber ha raccontato le conseguenze di quel suo essere uscita allo scoperto tre anni fa: «Ogni giorno sono molestata, umiliata, minacciata. Anche fuori da questa corte», ha detto, rispondendo alle domande del suo team legale alla vigilia delle argomentazioni finali in programma per oggi, 27 maggio: «C'è gente che mi vuole uccidere e me lo dice tutti i giorni. Gente che vuole mettere la mia bambina nel microonde e me lo fa sapere», ha aggiunto a proposito della figlia, Oonagh Paige, nata in aprile attraverso una madre surrogata.

«Johnny mi minacciò, mi promise che avrei pensato a lui ogni giorno», ha aggiunto l’attrice, ma si è poi dovuta interrompere per una obiezione dei legali dell’ex marito che, dalla sua postazione, sogghignava e scherzava con i suoi legali. «Le tue menzogne sono state messe davanti agli occhi del mondo», l’ha attaccata quindi Camille Vasquez, l’avvenente avvocatessa di Johnny che i fan dell’ex Pirata dei Caraibi vorrebbero fosse la sua ultima conquista. «Se tu dicessi la verità, sapresti rispondere», ha proseguito implacabile Camille, confrontando Amber con una foto di vino versato che sarebbe stata scattata nel 2016 nell’attico di Johnny dopo una lite. Amber, visibilmente in difficoltà, aveva appena detto di non ricordare se l’immagine si riferisse proprio a quell'incidente.

In gioco sono decine di milioni di dollari. Dopo i 50 chiesti da Depp, la Heard ha puntato al raddoppio affermando di esser stata diffamata quando i legali di Johnny hanno definito «una frode» le sue implicite accuse al centro dell’editoriale. Cominciato il 12 aprile nel tribunale di Fairfax, in Virginia, il processo è il primo a diventare virale all’epoca di TikTok: troppo fotogenici i video di Amber in lacrime sotto il torchio degli avvocati e di Johnny che sogghigna sotto gli occhiali da sole. Né lui né lei sono emersi come santerellini e il breve matrimonio - due anni tra 2015 e 2016 - è stato certamente un’unione degli orrori. Johnny ha una barra più alta da superare per vincere la causa, ma ha già prevalso nella corte della pubblica opinione con l’hashtag #justiceforjohnnydepp che ha superato i 10 miliardi di visualizzazioni, mentre #justiceforamberheard ne conta solo 39 milioni.

 

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