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Squinzi contro l'articolo 18: "Bisogna abolirlo"

Il presidente di Confindustria sostiene che l'attuale normativa italiana disincentivi gli investimenti privati. "In Italia quando assumi un dipendente è per la vita"

ROMA. «Io sono personalmente favorevole all'abolizione dell'articolo 18 anche perché dobbiamo considerare che è un mantra che in tutto il mondo ci addossano come paese. Parlando in tutto il mondo ci dicono che in Italia non si può investire perché c'è l'art. 18 e quando assumi un dipendente è per la vita».

È quanto ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi intervistato da Maria Latella su Sky Tg24.

«Bisogna fare chiarezza - ha dichiarato Squinzi -: il nostro sistema con le Cig speciali e in deroga è sbagliato perché permette di continuare la finzione che aziende esistano ancora quando invece hanno chiuso e sono decotte. La cassa integrazione deve essere uno strumento importante per aziende in difficoltà ma che abbiamo prospettive di rilancio: la durata dovrebbe essere al massimo di un anno».

«In Italia - prosegue il presidente di Confindustria - circolano sempre tante fantasie: io credo in quello che faccio; in quei 500-600 giorni che mancano al termine del mio mandato continuerò a impegnarmi come presidente Confindustria perché il paese ha bisogno di cambiare».

Le aziende sono in difficoltà anche  per i debiti della pubblica amministrazione. La questione dei debiti della pubblica amministrazione ha detto «è una vicenda  partita molto tempo fa, sono andato anche a parlarne con il presidente della Repubblica», «un imprenditore mi ha detto che dalla Regione Calabria i pagamenti si ricevono anche oltre i 700 giorni».

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