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Tfr in busta paga, secco "no" di Squinzi: vantaggi solo per il Fisco

Il presidente di Confindustria a Renzi: oggi "nulla che possa nuocere ulteriormente alle imprese è tollerabile"

La festa di San Francesco, patrono d'Italia, importante occasione per il mondo politico ed economico di stringere il confronto sui temi di più stretta attualità: dal lavoro all'ambiente. Molti i politici che hanno partecipato ad Assisi alle celebrazioni per il santo. Su tutti il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il sindaco di Roma, Ignazio Marino.

A scaldare la giornata ci pensa Confindustria che gela il premier sull'annuncio del governo per l'anticipo del Tfr in busta paga. Da Napoli, ad un convegno sulle Pmi, il presidente degli industriali, Giorgio Squinzi dice: "L'unico reale beneficiario di questa operazione sarebbe il fisco". Ed a Renzi dice: oggi "nulla che possa nuocere ulteriormente alle imprese è tollerabile". "Se questa è la strada la risposta è semplice. E' no". Oggi ad Assisi il premier aveva fatto suo il messaggio francescano del "Va' e ripara la mia casa", che "vale anche per l'azione dell'attuale Governo per l'Italia". Renzi ha tenuto un breve discorso stamani dal loggiato della sacro convento di Assisi, dove ha partecipato alle celebrazioni per San Francesco patrono d'Italia.

"Dovremmo fare nostro il concetto francescano della 'perfetta letizia', oggi in Italia molto difficile. - aveva aggiunto Renzi ad Assisi - Ci deve ricordare uno stile, un modo di vivere. Facciamo uno sforzo per ricordarci che ci chiamiamo Italia e non molliamo nel portare avanti il nostro futuro e la nostra storia".

Squinzi a Renzi: “Decidere insieme,guardiamoci in faccia”. "Deve esserci un luogo in cui ci si guarda in faccia e si decide, sarebbe auspicabile insieme", dice al Governo il leader degli industriali, Giorgio Squinzi. E' "urgente lavorare insieme a grandi progetti Paese", servono "grandi idee" e "tanta fiducia": bisogna puntare su "dieci idee, non di più. Dieci grandi progetti" per crescita e fiducia.

"Chi parla di padroni venga in fabbrica". Dopo passi "apprezzabili per determinazione e coraggio" sul mercato del lavoro, Giorgio Squinzi avverte: "Non regaliamo l'ultimo miglio alla paura". Ed a chi "parla di noi come padroni" che vogliono "il lavoratore più debole e senza protezioni", il leader degli industriali replica: faccia "un corso di formazione nelle nostre fabbriche".

Sulla riforma del lavoro, dialogo difficile anche tra governo e sindacati. "E' possibile fare tutte le riforme del mondo senza togliere diritti ma estendendoli. Bisognerebbe fare una prova mettiamo un attimo da parte l'articolo 18 e discutiamo su tutto il resto", ha detto il segretario della Fiom, Maurizio Landini. "Si dimostra - ha aggiunto - che è possibile riformare gli ammortizzatori sociali, cancellare la precariet , far ripartire gli investimenti, ridurre gli orari, fare la legge sulla rappresentanza senza toccare l'articolo 18 che non c'entra proprio nulla".

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