Guerra tra esperti al processo Depp contro Heard: «Le sue opinioni non valgono la carta su cui sono scritte», ha detto l’avvocato dell’entertainment Richard Marks a proposito di quanto affermato solo poche ore prime dall’esperta di compensi di Hollywood Kathryn Arnold, secondo cui, a causa di Johnny Depp, l’ex moglie Amber Heard avrebbe perso tra 45 e 50 milioni di dollari in mancati contratti nell’«industria dei sogni».
In ballo è la controcausa che l’attrice di «Aquaman» ha fatto all’ex marito. Se Johnny chiede 50 milioni di dollari di danni «perché l’ex moglie gli ha distrutto per sempre la carriera», Amber ne vuole il doppio, sostenendo che Depp l'avrebbe fatta passare per mitomane dopo l’op-ed del «Washington Post» in cui nel 2018 si era messa avanti come vittima di violenza domestica.
Il processo è in dirittura d’arrivo. Depp sta vincendo nella corte della pubblica opinione grazie al tam tam favorevole rilanciato dai fan. Mentre si aspetta la videodeposizione «amica» di Kate Moss, che con lui ebbe una relazione negli anni Novanta, fuori aula si è fatta avanti Courtney Love: «Johnny mi salvò la vita dopo una overdose al Viper nel 1995. Mi fece la respirazione bocca a bocca, poi fu vicino a mia figlia Frances Bean Cobain (il padre era il grande Kurt Cobain, il leader dei Nirvana, morto suicida a soli 27 anni, ndr), quando cercava di disintossicarsi dalla droga».
Nel processo di Fairfax (Virginia) la giuria dovrà decidere chi e quanto è stato danneggiato dall’op-ed di Amber. L’articolo uscì sotto Natale in coincidenza con il primo «Aquaman» e la Arnold, sul banco dei testimoni, ha parlato di «un momento da “È Nata una Stella”», in cui, senza le diffamazioni di Depp, la Heard sarebbe potuta diventare «una nuova Gal Gadot o una nuova Zendaya». «Fortune simili non capitano ad attori in parti secondarie», ha replicato Marks, secondo cui è fantascienza che Amber avrebbe potuto essere pagata 4 milioni di dollari per il sequel come sostenuto dalla Arnold: «Aumenti di queste proporzioni non capitano ad attrici nelle sue condizioni».
La controcausa di Amber è stata oggi giudicata ammissibile dalla giudice Penney Azcarate: «Spetta alla giuria valutare se ci sono le prove». Intanto, è sceso in campo Walter Hamada, che, come presidente della divisione DC Comics della Warner, è uno degli uomini più potenti di Hollywood. Il contratto della Heard con la franchise «Aquaman» - ha spiegato - non fu influenzato da quanto dissero all’epoca Depp o il suo legale Adam Waldman. Hamada ha aggiunto che il ruolo di Amber nel sequel fu ridotto perché il film era basato sulla «chimica» tra i due protagonisti maschi - Jason Momoa e Patrick Wilson - mentre c'erano dubbi sul fatto che ci fosse buona «chemistry» tra Mamoa e la Heard. «Aquaman 2 The Lost Kingdom» dovrebbe uscire nelle sale nel marzo 2023.
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