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Guerra in Ucraina, un video da Bucha smentisce Mosca: i cadaveri c'erano già

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, è in viaggio verso Kiev con l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell per riunirsi con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e fare il punto sulle prossime iniziative da parte di Bruxelles. Zelensky, intanto, ha detto che la situazione a Borodyanka, un’altra località vicino a Kiev da dove si sono ritirati i russi, è «molto più orribile» che a Bucha. E dopo le immagini satellitari pubblicate dal New York Times, il media indipendente russo Meduza ha diffuso un video ripreso da un drone che dimostra che i civili a Bucha sono stati uccisi durante l’occupazione russa della città ucraina.

Le immagini, messe a confronto con il video girato sul terreno dopo il ritiro dell’esercito russo, mostrano che la posizione dei corpi coincide. Mosca ha sempre negato essere responsabile dell’eccidio, denunciandolo come una «provocazione» fabbricata ad arte dalle autorità di Kiev. Sul terreno militare, d’altra parte, gli analisti della Difesa americana e britannica coincidono nel valutare che le forze russe si sono ritirate dalla regione di Kiev perché hanno rinunciato a conquistare la capitale ucraina.

Secondo il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin, «Putin pensava che avrebbe potuto conquistare molto rapidamente l’Ucraina e catturare molto rapidamente questa capitale. Si era sbagliato», D’altra parte, il bollettino quotidiano dell’intelligence britannico informa che nel Nord del Paese «le forze russe si sono ora completamente ritirate dall’Ucraina verso Bielorussia e Russia» e «almeno alcune di queste forze verranno trasferite nell’Est dell’Ucraina per combattere nel Donbass». Per un dispiegamento militare massiccio dal Nord, aggiunge il bollettino, ci vorrà «come minimo una settimana». A conferma di queste analisi, il capo dell’amministrazione del distretto di Sumy, nel Nord-est del Paese, Dmytro Zhyvytskyi, ha detto che il territorio è completamente libero dalle truppe russe, ma comunque non è sicuro poiché ci sono molte zone minate ed inesplorate.

Nell’Est dell’Ucraina, invece, pesanti bombardamenti e lanci di razzi hanno martellato per tutta la notte il Donbass, come informa dalla città di Slavyansk l’inviato della Bbc Joe Inwood Il governatore di Lugansk, temendo un imminente attacco russo nella regione, ha chiesto a tutti i civili di evacuare verso regioni più sicure, ma gli spostamenti risultano difficili a causa dei bombardamenti che hanno distrutto ieri un tratto di ferrovia provocando enormi code alla stazione di Kramtorsk. Oggi il trasporto ferroviario sarebbe stato ristabilito.

La vice premier Iryna Vereshchuk annuncia che anche per oggi sono stati concordati 10 corridoi umanitari per evacuare la popolazione civile dalle città assediate. In particolare per Mariupol -isolata dall’inizio dell’invasione e dove le condizioni umanitarie sono state definite «apocalittiche» dalla Croce Rossa- è previsto un corridoio fino a Zaporizhzhia, sempre con mezzi propri. Sempre in vista di una offensiva di Mosca nel Sud-est, il Pentagono si prepara inviare a Kiev - tra l’altro - più di 1.400 missili Stinger, più di 5.000 Javelin anticarro e centinaia di droni. E il presidente del Consiglio Ue Charles Michel anticipa che l’Ue proporrà di aumentare il fondo per il sostegno militare all’Ucraina con ulteriori 500 milioni portandolo a 1,5 miliardi di euro. Allo stesso tempo, l’Australia annuncia che invierà a Kiev i 20 veicoli corazzati richiesti dallo stesso presidente Zelensky. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, invece, starebbe prendendo tempo sulla decisione finale di fornire all’Ucraina carri armati di fascia alta. Secondo fonti qualificate citate da Politico, una decisione era inizialmente prevista per questa settimana, ma ora è in stand by «perché il cancelliere socialdemocratico - con grande frustrazione dei suoi partner della coalizione di governo - sostiene che la Germania dovrebbe prima raggiungere una posizione comune con gli alleati occidentali sull'argomento prima di consegnare tali attrezzature militari pesanti».

 

 

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