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In fuga dall'Ucraina, salvi l'operaio trapanese Simone Sclafani e la compagna

Simone Sclafani

Simone Sclafani e la fidanzata Yulia tornano a casa. Dopo un viaggio faticoso sono riusciti a lasciare l'Ucraina così come Antonio Antonelli, reatino, anche lui in fuga da Kherson con la moglie.

Sclafani, operaio edile di 39 anni, era a Nova Kahovka con Yulya quando è cominciata la guerra. Per sfuggire ai bombardamenti avevano raggiunto Kherson cercando di lasciare l'Ucraina attraverso i corridoi umanitari organizzati per le evacuazioni.

Dopo alcuni tentativi falliti - l’ultimo dei quali con un convoglio organizzato dall’Osce e costretto a fare marcia indietro dagli attacchi russi - oggi le due coppie sono riuscite a raggiungere Odessa dopo un viaggio difficilissimo. Dalla città sul Mar Nero due giornalisti della Rai, Giammarco Sicuro e Simone Zazzera, inviati a Odessa, li hanno accompagnati fino a Palanca, al confine con la Moldavia. Lì, le due coppie, sono state prese in consegna dalla Farnesina. È la seconda volta che Zazzera aiuta un siciliano a lasciare le zone di guerra, stessa cosa aveva fatto nei giorni scorsi col pozzallese Giovanni Bruno che è riuscito a tornare a casa insieme alla moglie ucraina e alla figlioletta di appena 22 mesi.

Sclafani in questi giorni è stato in continuo contatto con il sindaco di Castellammare Nicola Rizzo al quale ha raccontato le fasi della fuga innanzitutto dalla cittadina in cui abitava, vicino ad Odessa, utilizzando un taxi insieme a un altro italiano e a due ucraini. Poi l'arrivo a Kherson e infine l'ultima tappa con l'aiuto dei giornalisti della Rai.

L'operaio siciliano era partito da Castellammare insieme Yulia per andare in un piccolo paese vicino a Odessa dalla suocera che non sta bene. Dopo un viaggio estenuante adesso la coppia si prepara a tornare in Italia al più presto.

Il sindaco Rizzo, al momento in isolamento per aver contratto il Covid, commenta: "Siamo molto più tranquilli adesso che il nostro concittadino Simone Sclafani è riuscito a lasciare l’Ucraina. Cercando di mantenere il più stretto riserbo e la massima discrezione, in considerazione della pericolosità della situazione, siamo rimasti per settimane in contatto con lui cercando di supportarlo da ogni punto di vista poiché la situazione ad un certo punto era diventata davvero preoccupante. Simone Sclafani però non si è mai perso d'animo e ha cercato aiuto in tutti modi".

Rizzo ringrazia chi ha dato una mano e anche l’unità di crisi della Farnesina "per il costante dialogo e supporto nel tentativo di percorrere i corridoi umanitari che potessero riuscire a far venire fuori Simone Sclafani dalla terribile situazione in cui si è venuto a trovare, nel corso della quale ha vissuto difficoltà di ogni natura. Grazie alla Farnesina anche per il supporto ad altri casi di nostri concittadini in precedenza rimasti bloccati in Ucraina. Attendiamo Simone Sclafani a Castellammare del Golfo per un saluto finalmente ravvicinato. Covid permettendo!"

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