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Salvi i grassi saturi, la Gran Bretagna si inchina alla dieta mediterranea

TORINO. La Gran Bretagna si inchina alla dieta mediterranea e, dopo anni di battaglie, riabilita i grassi saturi. Secondo uno studio pubblicato dall'autorevole British Medical Journal, ripreso oggi dai più importanti media anglosassoni, dalla Bbc al Guardian, la «crociata» contro i grassi lanciata negli anni '70 in America e poi seguita in Europa, non aveva fondamento scientifico.

«Appare incomprensibile che siano state fatte queste raccomandazioni sulla dieta per 220 milioni di americani e 56 milioni di inglesi», scrive l'autore dello studio, il professor
Zoe Harcombe, secondo cui la condanna dei grassi saturi «ha una bassa qualità scientifica e contiene seri rischi di tesi prevenute». Alla vigilia dell'Expo di Milano, dedicato al tema Nutrire il Pianeta, si tratta di una vera e propria batosta per l'etichettatura nutrizionale basata sui semafori - contro la quale si è più volte espresso il governo italiano - che indicano con il rosso gli alimenti con alti contenuti di zuccheri e di grassi saturi, tra cui i prodotti del Made in Italy come olio, formaggi e dolci. Ed anche per l'Oms, secondo cui bisognerebbe ridurre il consumo di zuccheri al 5% del totale delle calorie giornaliere ingerite. Una indicazione contro la quale, alla vigilia della Conferenza sulla nutrizione di Roma dello scorso novembre, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin si era schierata contro.

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