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Arriva l'influenza, a ottobre il primo caso grave: ecco i sintomi

L'influenza arriva in anticipo: a ottobre è stato già registrato il primo caso grave all'ospedale di Udine, dove un uomo di 50 anni, senza altre patologie, è finito in rianimazione ma è ora in  via di miglioramento dopo tre settimane di ricovero.

L'influenza di questa stagione autunnale 2019 sarà più aggressiva rispetto a quella degli anni passati. Il virus arriva dai Paesi dell'emisfero meridionale dove l'inverno è agli sgoccioli e minaccia complicanze anche per le persone sane.

Come prevenire l'influenza? La Società italiana di terapia antinfettiva (Sita), che ha reso noto il caso di Udine, ribadisce l'importanza della vaccinazione antinfluenzale universale e lancia di nuovo l'appello a vaccinarsi. Gli infettivologi - che avevano già stimato nelle scorse settimane una stagione che colpirà 6 milioni di persone - sottolineano le caratteristiche del paziente: una persona di 50 anni perfettamente sana e senza nessun'altra malattia, che non rientra quindi tra le categorie a rischio.

"Se questi sono i segnali, con una prima diagnosi già alla fine di settembre, e se si ripeterà lo scenario registrato in Australia e altre parti del mondo, andremo incontro a una stagione influenzale particolarmente aggressiva, con circolazione di virus influenzali molto diversi: H3N2, come nel caso in questione, H1N1, virus B", dice Matteo Bassetti, presidente della Società italiana di terapia antinfettiva. Che aggiunge: "Questo caso suggerisce che la forma influenzale di quest'anno, anche se non dovesse avere i numeri straordinari come quelli dell'inverno 2017-18, può colpire anche le persone sane e rafforza il messaggio che la vaccinazione deve essere universale perché non esiste categoria di soggetti risparmiata dalle potenziali complicanze".

Ecco i sintomi dell'influenza più diffusi: l'insorgenza brusca della febbre oltre i 38 gradi; la presenza di almeno un sintomo sistemico, ossia dolori muscolari e articolari; la presenza di un sintomo respiratorio, cioè tosse, naso che cola, congestione/secrezione nasale, mal di gola. "Per adesso ci sono in circolazione tutte forme parainfluenzali con raffreddore, tosse, dolori muscolari - spiega . L'epidemia influenzale vera e propria si presenterà con l'arrivo delle temperature più basse", spiega Fabrizio Pregliasco, virologo del Dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell'Università di Milano.

A Parma, il 25 settembre, era stato isolato il primo virus influenzale di stagione da un tampone faringeo di una bambina di 6 anni ricoverata nel reparto di pediatria generale e d'urgenza. Ma intanto, prima dell'ingresso vero e proprio dell'epidemia influenzale le cosiddette forme parainfluenzali in questo inizio d'autunno hanno già messo a letto 150 mila persone in tutta Italia.

"Con gli sbalzi termici entrano in azione gli oltre 262 tipi di virus respiratori", aggiunge Pregliasco. Intanto è cominciata dal 14 ottobre la sorveglianza epidemiologica per la stagione influenzale 2019-2020 attraverso il sistema Influnet dell'Istituto superiore di Sanità .

L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) e il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-19 riportano il 75% come obiettivo minimo perseguibile e il 95% come obiettivo ottimale negli ultra sessantacinquenni e nei gruppi a rischio.

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