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L'accordo su Caterina Chinnici, Pd e M5S più vicini ma ora è Fava a scuotere il centrosinistra

Da sinistra Baarbara Floria, Caterina Chinnici e Claudio Fava

A un passo dall'accordo. O, meglio, dal rinnovo delle firme sull'accordo siglato a giugno e che ha già dato vita alle primarie che hanno incoronato Caterina Chinnici. Molto più di quanto non dicano le dichiarazioni ufficiali, i grillini hanno già ripreso a dialogare col Pd.

Il rinnovo del patto verrà siglato sui 4 fogli che già contengono i 9 punti programmatici sui quali l'assemblea dei 5 Stelle lunedì notte ha chiesto un impegno formale alla Chinnici. E la candidata del Pd si è già sbilanciata sulla opportunità di ritrovare accanto a sé i grillini: «Mi fa piacere che adesso i tempi siano maturi per sedersi tutti insieme intorno a un tavolo, discutere e definire in dettaglio i punti programmatici della proposta di governo che la coalizione intende sottoporre al vaglio degli elettori. E un passaggio essenziale che da giorni invocavo, come ho accennato poi anche pubblicamente nel mio commento sull'election day, quindi adesso non resta che farlo».

Una sintesi dei 9 punti su cui i grillini chiedono alla Chinnici (ma anche al Pd e a Claudio Fava) di impegnarsi per superare le spaccature nate a Roma l'ha fatta Barbara Floridia, candidata dei 5 Stelle alle primarie del 23 luglio: «Alla Chinnici chiederemo: li vuole o no gli inceneritori? Userà o no i fondi arrivati grazie al Conte2 per fare le assunzioni nei centri per l'impiego? Se le risposte saranno secche e pienamente soddisfacenti, bene, altrimenti ciao».

Nuccio Di Paola, capogruppo all'Ars e capo politico del Movimento in Sicilia, è stato perfino più duro: «Porteremo sul tavolo nove temi siciliani, come nove erano i punti sottoposti da Conte a Draghi - prosegue Di Paola - e se diranno no solo ad uno di questi, allora saremo pronti a rompere l'alleanza e ad andare da soli». Ma i dialoghi già avviati con i vertici del Pd nella notte di ieri lasciano prevedere che se non oggi almeno domani arriverà la nuova stretta di mano.

«Caterina Chinnici è la candidata alla presidenza della Regione siciliana della coalizione progressista - dichiara il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo -. E lo è legittimamente dopo aver vinto le primarie di coalizione dello scorso 23 luglio. Lo è convintamente e sta lavorando, in silenzio e con grande intensità, in questo senso. Tutti – inclusi gli alleati della coalizione – conoscono lo stile e il garbo di Caterina Chinnici che non ama entrare a piedi uniti nelle polemiche. Ricordo che ci siamo impegnati a sostenere, con lealtà, il candidato vincente. Per noi è cosi e lo sarebbe stato anche nel caso in cui avessero vinto Claudio Fava o Barbara Floridia. E a tutti, in primis a me stesso ma anche agli alleati, ricordo che l’avversario da battere è il centrodestra e per raggiungere questo obiettivo è necessaria l’unità, non certo discussioni e ultimatum a mezzo stampa. Al più presto la candidata Caterina Chinnici concorderà, ora che ce ne sono le condizioni, un incontro con i responsabili politici della coalizione per mettere a punto un programma che ci consenta di proseguire il cammino che abbiamo avviato e che ci porterà a palazzo d’Orleans».

Ma intanto è Claudio Fava ad agitare le acque del centrosinistra. Sollevando ufficialmente un tema che da giorni viaggia sotto traccia fra i 5 Stelle ma anche nel Pd, la campagna elettorale soft della Chinnici. Per il presidente uscente della commissione regionale Antimafia «a sedici giorni dalla fine delle primarie, Caterina Chinnici non sta ancora esercitando il suo ruolo di garante della coalizione. Abbiamo bisogno, subito, di aprire la campagna elettorale che si preannuncia già difficile e di rivitalizzare il nostro popolo. Abbiamo bisogno di sapere e capire come la candidata scelta dalle primarie intenda proseguire». Da qui l'ultimatum di Fava: «Sia chiaro che davanti al perdurare di silenzi e attendismi, il sostegno della lista Centopassi è tutt'altro che scontato».

 

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