Il primo effetto del governo Draghi potrebbe essere quello di sgambettare due dei probabili candidati alla presidenza della Regione Siciliana. Peppe Provenzano, ministro per il Sud uscente e primo nome del Pd per Palazzo d’Orleans, non è neanche deputato e dunque potrebbe tornare alla sua attività di studioso delle dinamiche del Mezzogiorno. Lo stesso - scrive Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia oggi in edicola - potrebbe accadere a Giancarlo Cancelleri, vice ministro uscente alle Infrastrutture.
Se finisse così, i due principali uomini su cui punta l’opposizione a Musumeci in Sicilia arriverebbero alla campagna elettorale per le Regionali senza alcun ruolo di peso. E ciò porterà inevitabilmente a ridiscutere le prospettive siciliane di Pd e grillini.
Sempre sul fronte M5S e futuro governo, un posto potrebbe essere riservato ai palermitani Giorgio Trizzino e Steni Di Piazza (sottosegretario uscente al Lavoro).
E se si dovesse concretizzare l’ipotesi che Mario Draghi vari un governo di tecnici affidando alla politica i posti da sottosegretario anche il forzista Renato Schifani potrebbe avere un ruolo per le riforme.
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