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Governo, sì di Draghi con riserva: "Vincere la pandemia e rilanciare il Paese"

AGGIORNAMENTO DELLE 19.34. «Le notizie che stanno trapelando in queste ore sul colloquio tra Giuseppe Conte e Mario Draghi sono totalmente inventate. In particolare, è destituita di fondamento l’indiscrezione secondo cui nel corso dell’incontro si sarebbe parlato di incarichi di governo per il presidente Conte. Ancora una volta si torna a ribadire che in questa fase tutti i virgolettati e retroscena attribuiti a Giuseppe Conte sono destituiti di fondamento». E’ quanto fanno trapelare fonti di Palazzo Chigi.

AGGIORNAMENTO DELLE 16.48. Il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi è giunto a Montecitorio, proveniente da Palazzo Chigi, per un sopralluogo alle sale dove, a partire da domani, terrà le proprie consultazioni per la formazione del nuovo governo. Draghi è stato accolto dal segretario generale di Montecitorio, Lucia Pagano.

AGGIORNAMENTO DELLE 16.40.  Giuseppe Conte non sarebbe disponibile a fare il ministro nel nuovo governo guidato da Mario Draghi. E’ quanto fanno sapere fonti M5s, da chi dice
di aver sentito il premier uscente nelle ultime ore. Fonti di Palazzo Chigi non confermano né smentiscono l’indiscrezione.

AGGIORNAMENTO DELLE 16.20. La prima uscita ufficiale di Mario Draghi, se scioglierà la riserva e prenderà la guida del governo nei prossimi giorni, potrebbe essere l'incontro con le più alte cariche del Vaticano. Si terranno infatti la prossima settimana a Palazzo Borromeo, la sede dell'ambasciata italiana presso la Santa Sede, i tradizionali colloqui tra le più alte cariche dello Stato italiano e dello Stato della Città del Vaticano nella ricorrenza della firma dei Patti Lateranensi e dell'Accordo di modifica del Concordato. Nel caso in cui i tempi non lo permettessero o l'evoluzione della crisi prendesse un'altra direzione, potrebbe essere il governo di Giuseppe Conte, in carica per gli affari correnti, a partecipare ai colloqui. Questa volta però, al contrario, come ultimo appuntamento di politica estera. In ogni caso l'Italia sarà rappresentata dal Capo dello Stato Sergio Mattarella che dal 2015 ha sempre partecipato al vertice bilaterale tra Italia e Santa Sede, che si tiene ogni anno a metà febbraio.

AGGIORNAMENTO DELLE 15.23. Il presidente incaricato Mario Draghi è giunto a Palazzo Chigi per incontrare il presidente del Consiglio dimissionario Giuseppe Conte.

AGGIORNAMENTO DELLE 14.24. Il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi è arrivato a Palazzo Giustiniani per un colloquio con la presidente del Senato Elisabetta Casellati. Il colloquio è durato quasi un'ora.

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Mario Draghi accetta l'incarico di Sergio Mattarella e prova a cercare una maggioranza per sostenere quel governo "di alto profilo" che ieri il Capo dello Stato ha evocato per risolvere le gravi emergenze del Paese.

Un governo, non c'è dubbio, dal chiaro profilo europeista, che dovrà contare su una robusta maggioranza. Forse proprio per questo, quando Draghi dice di accettare "con riserva", non pronuncia solo una formula di rito ma esprime la consapevolezza di una sfida difficile. Tuttavia - prima di incontrare i presidenti di Senato e Camera Casellati e Fico e poi raggiungere Conte a Palazzo Chigi - Draghi si dice "consapevole dell'emergenza" ma "fiducioso nel dialogo con i partiti, i gruppi parlamentari, le parti sociali".

Domani dunque il presidente incaricato dovrebbe iniziare le consultazioni alla Camera ed i partiti sono già tutti riuniti e chiamati ad una scelta. Decisiva l'assemblea congiunta dei gruppi del M5s, con Beppe Grillo che ai suoi ha consegnato un messaggio netto: "Leali a Conte".

Il reggente Vito Crimi ribadisce anche oggi il no ad un governo a guida Draghi (ma su questo i M5s potrebbero spaccarsi), aggiungendo che "per qualunque misura a livello parlamentare si deve sempre o comunque passare dai 5s", che hanno numeri determinanti e sarebbero "condizionanti". Per ora l'appoggio a Draghi è invece certo da parte di Pd (Zingaretti chiede a 5 stelle e Leu un incontro per "andare avanti insieme anche in questa nuova fase"), Iv (Renzi afferma "ora è il tempo dei costruttori), Responsabili e un'area di centro.

Forza Italia, con Silvio Berlusconi, ha più volte espresso il suo favore ad un governo di salvezza nazionale ma ancora non ha assunto una posizione ufficiale rispetto a Draghi, nella necessità di mantenre la "compattezza" del centrodestra che ancora oggi Matteo Salvini evoca nel vertice con gli alleati. Ma se Giorgia Meloni insiste sul voto, Salvini indica le elezioni come "via maestra" ma si dice disponibile ad andare a vedere le carte di Draghi.

Anche per Mario Draghi varrà la stringente logica dei numeri che ha sbarrato la strada al Conte ter ma il Capo dello Stato ieri è stato chiaro: o un governo di "alto profilo" (la cui guida Mattarella ha affidato all'ex Governatore di Bankitalia e della Bce) o il voto. Tertium non datur.

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