Il governo Conte ottiene la fiducia alla Camera dei deputati con 343 sì mentre sono 263 i no e gli astenuti 3. Hanno votato sì alla fiducia M5s, Pd e Leu, oltre ad alcune componenti del gruppo Misto, tra cui +Europa.
Hanno votato contro Lega, FdI e Forza Italia, oltre ad alcune componenti del gruppo Misto. Le Minoranze linguistiche si sono astenute. Sono 2 i deputati del Pd che non hanno partecipato al voto di fiducia, ma non risultano in missione e, quindi, assenti per così dire 'non giustificati'. Si tratta di Pizzetti e Portas. Sono invece 3 i deputati M5s che non hanno partecipato al voto di fiducia, ma non risultano in missione: Maniero, De Toma e Scagliusi. Dai tabulati risultano invece in missione 4 deputati M5s. Dunque, alla neonata maggioranza giallorossa mancano 5 voti (9 in tutto se si considerano anche i 4 pentastellati in missione che, però, va ricordato, sono assenze giustificate).
Il premier Giuseppe Conte ha atteso l’esito del voto in Aula, seduto ai banchi del governo. Voto in extremis alla terza chiama per Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri e capo politico del M5S aveva saltato le prime due chiame ed è rientrato nell’Aula della Camera in fretta per riuscire a dare il proprio sì al governo Conte bis. Dopo la votazione, Di Maio ha scritto un tweet: "Bene la fiducia alla Camera. Massimo sostegno alle parole del presidente Conte. M5S ha idee chiare: lavoro, imprese, ambiente, scuola, famiglia sono priorità. Ma anche taglio parlamentari e revoca concessioni autostradali. E’ il momento di correre, è il momento del coraggio. Ci siamo!"
Il voto è arrivato al termine di una giornata che in Aula ha vissuto momneti di tensione. Lega e FdI hanno più volte interrotto il discorso del presidente Conte gridando: "Elezioni" e "Dignità"e, ancora, "Venduto venduto".
"Avete parlato di tradimento - la replica di Conte - ma permettetemi di dire che conosco la vostra abilità comunicativa ma ripetere all'infinito queste parole non potrà cambiare la realtà dei fatti: questa è una grande mistificazione. Il fatto di pensare che una singola forza politica o addirittura il suo leader possa decidere ogni anno a suo piacimento o addirittura a suo arbitrio di poter portare il Paese alle elezioni è irresponsabile".
Durante le dichiarazioni a titolo individuale altra lite in Aula alla Camera per Andrea Colletti del M5S, che ha criticato tra l’altro la nomina di Paolo Gentiloni alla Commissione Ue, annunciando però il sì alla fiducia. È toccato poi a Davide Galantino, ex M5S e ora nel Misto, annunciare il no alla fiducia, criticando la formazione del governo Conte bis. Galantino stamani ha partecipato al sit-in di protesta davanti a Montecitorio promosso da FdI.
Nel suo discorso, il premier aveva detto che "questo progetto politico segna l'inizio di una nuova stagione riformatrice che confidiamo risolutiva". Nel programma, il taglio dei parlamentari ma anche una nuova legge elettorale, una legge di bilancio che scongiuri l'aumento dell'Iva e tagli il cuneo fiscale, ma al contempo la richiesta all'Ue di un nuovo patto di stabilità.
"Bene il Presidente Conte e la fiducia alla Camera. Un altro passo in avanti per cambiare l’Italia e renderla più verde, giusta e competitiva", lo ha scritto su Twitter il segretario del Pd Nicola Zingaretti dopo il voto di fiducia al governo alla Camera.
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