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Bagarre alla Camera, Conte contestato: "Voto era irresponsabile"

Il governo Conte alla prova della Camera. La votazione sulla fiducia inizierà intorno alle 19,30 così come ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.

In questo video la lunga diretta della giornata, iniziata con le dichiarazioni programmatiche del premier, al suo secondo discorso in poco più di un anno, e proseguita con la replica dello stesso.

Alle 17.45 il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha preso la parola per la replica e scoppia la bagarre in Aula della Camera. Il premier stigmatizza gli interventi, in particolare della Lega, rivolti più al passato, e con l’accusa di tradimento. A queste parole, la Lega protesta e assieme a FdI intona dei veri e propri cori da stadio al grido di "elezioni, elezioni", "buffone" e "venduto". La protesta non si placa, tanto che il presidente Roberto Fico è costretto a richiamare all’ordine: "Questo atteggiamento da stadio è intollerabile in Parlamento".

"Il fatto che una forza politica e un leader politico possa voler portare il Paese alle elezioni è irresponsabile", dice il premier Giuseppe Conte, replicando alla Camera. "La nostra Costituzione" parla "di democrazia parlamentare", sottolinea Conte, "si accusa il Movimento 5 stelle di tradimento", è un ribaltamento della realtà, spiega il presidente del Consiglio.
"Sono fiducioso di poter lavorare con M5s e Pd. M5s ha ritenuto di fare la coerenza sul programma il centro della propria virtù politica", ha spiegato Conte. "Io non dirò mai che voi avete tradito", ha spiegato il premier parlando alla Lega, "voi dimostrate di essere coerenti con le vostre convenienze elettorali. M5s vuole tutelare il Paese non gli interessi di partito".

"Cosa posso pensare? Che volevate andare alle elezioni per avere più poltrone"». E’ la domanda che il premier Giuseppe Conte rivolge ai deputati della Lega. Il passaggio dell’intervento del premier è stato applaudito sia da Pd che da M5s. "Ma perchè ministri che presentano una mozione di sfiducia non si dimettono?", si chiede ancora Conte.

"Il reddito di cittadinanza rimarrà assolutamente in piedi, anzi lo dobbiamo implementare e monitorare. Non deve avere finalità assistenziale ma deve servire a recuperare al circuito lavorativo persone esiliate, emarginate", prosegue Giuseppe Conte nella replica in Aula. "Non intendiamo affatto smantellare le misure di protezione sociale e welfare ma anzi nei ventinove punti del programma le misure di welfare a favore dei redditi più svantaggiati e dei disabili sono al centro della nostra azione. State tranquilli".

"Favoriremo la struttura più florida del nostro Paese, in particolare le piccole e le medie imprese. Vogliamo rafforzare il sistema dell’export. Il modo migliore per favorire il sistema produttivo non è solo offrire una riforma fiscale. Pensiamo di poter alleggerire la pressione fiscale ma cercheremo anche di ridurre la burocrazia in questo Paese", sottolinea Conte, "Vogliamo inoltre una giustizia più celere. Il ministro Bonafede offre tutte le garanzie" su questo punto.

"Il Nord avrà tutte le attenzioni. La nostra attenzione al Sud non significa che trascureremo il Nord. Al Nord guardiamo perché abbiamo un impegno di realizzare il progetto di autonomia differenziata - continua il premier -. Lo dobbiamo ai tanti cittadini e a tutte le comunità che hanno chiesto di percorrere il percorso di riforma previsto dalla Costituzione. Con le cautele che ci consentiranno di non dividere ancora in due l'Italia".

E ancora replicando ai deputati della Lega: "State tranquilli: pensavate di avere ipotecato la rappresentanza e il presidio del comparto della sicurezza ma non è così", ha detto il premier Giuseppe Conte. "È inaccettabile per il governo che chi presta il proprio servizio per proteggere i cittadini sia costretto a operare in condizioni di carenza dei mezzi e personale. Tuteleremo anche centri urbani e delle periferie", ha affermato il presidente del Consiglio.

Replicando sugli asili nido, uno dei punti della riforma, ha precisato: "È vero che gli asili lombardi funzionano bene, ma offrono un posto a un bambino su 4. Noi vogliamo dare un posto anche gli altri tre. Interverremo anche in Lombardia per aumentare le coperture".

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Ecco i passaggi salienti del primo discorso di Conte alla Camera per la fiducia:

"Prima di avviare le mie comunicazioni in quest'aula concedetemi innanzitutto di rivolgere un saluto e un ringraziamento al presidente della Repubblica - ha esordito - il quale anche in queste ultime fasi determinanti per la vita della Repubblica esercitando con scrupolo le sue prerogative istituzionali ha guidato con equilibrio e saggezza ed è stato riferimento imprescindibile per tutti". Al capo dello Stato è stato tributato un lungo applauso.

"Questo progetto politico segna l'inizio di una nuova, che confidiamo risolutiva, stagione riformatrice", ha detto. Necessario recuperare "sobrietà e rigore affinché i nostri cittadini possano vedere con rinnovata fiducia nelle istituzioni", ha affermato. "All'interno di questi valori, in questa cornice di riferimento costituzionalmente caratterizzata, si ascrive la nostra azione riformatrice, racchiusa in un programma, del quale sarò il garante e il primo responsabile".

"Sono molte le sfide che ci attendono, a partire dalla prossima sessione di bilancio, che dovrà indirizzare il Paese verso una solida prospettiva di crescita e di sviluppo sostenibile, pur in un quadro macroeconomico internazionale caratterizzato da profonda incertezza".

"La sfida sul piano interno è quella di ampliare la partecipazione alla vita lavorativa delle fasce di popolazione finora escluse. Esse si concentrano soprattutto tra i giovani e le donne, particolarmente nel Mezzogiorno".

"Vogliamo offrire loro, come a tutti gli altri lavoratori, opportunità di lavoro, salari adeguati e condizioni di vita degne di un Paese civile, di un Paese che, fin dal 1948, ha sancito, nella propria Carta fondamentale, il diritto del lavoratore a un'esistenza libera e dignitosa. Dobbiamo perciò rimuovere gli ostacoli che si frappongono al raggiungimento di questo primario obiettivo e che - purtroppo - sono riconducibili alle più varie cause".

"Scarsa formazione, carente dotazione di conoscenze e di competenze, difficoltà di conciliare vita familiare e vita lavorativa" saranno al centro dell'azione di governo. "Scuole e università di qualità, asili nido e servizi alle famiglie, specialmente quelle con figli, saranno dunque le prime leve sulle quali agire. Il primo, immediato intervento sarà sugli asili nido. Non possiamo indugiare oltre".

"Nella prospettiva di una graduale rimodulazione delle aliquote a sostegno dei redditi medi e bassi, in linea con il fondamentale principio costituzionale della progressività della tassazione, il nostro obiettivo prioritario è ridurre le tasse sul lavoro - il cosiddetto "cuneo fiscale" - a totale vantaggio dei lavoratori, e individuare una retribuzione giusta - il cosiddetto "salario minimo"".

"Bisogna garantire - ha proseguito il premier - le tutele massime a beneficio dei lavoratori, anche attraverso il meccanismo dell'efficacia erga omnes dei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative".

"Ci prefiggiamo di introdurre una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni: è una battaglia che vogliamo portare a termine al più presto in omaggio a tutte le donne".

"Siamo consapevoli che questa manovra sarà impegnativa. La sfida più rilevante, per quest'anno, sarà evitare l'aumento automatico dell'Iva e avviare un alleggerimento del cuneo fiscale".

"Occorrerà avviare un percorso di riforma, quanto più possibile condiviso in sede parlamentare, del sistema elettorale".

"Per quanto riguarda il tema delle riforme costituzionali, è nostra intenzione chiedere l'inserimento, nel primo calendario utile della Camera dei deputati, del disegno di legge costituzionale che prevede la riduzione del numero dei parlamentari. Questa riforma dovrà essere affiancata da un percorso volto a incrementare le garanzie costituzionali e di rappresentanza democratica, anche favorendo l'accesso democratico alle formazioni minori e assicurando - nello stesso tempo - il pluralismo politico e territoriale".

"E' intenzione del Governo completare il processo che possa condurre a un'autonomia differenziata giusta e cooperativa", salvaguardando "il principio di coesione nazionale e di solidarietà e la tutela dell'unità giuridica ed economica". E ancora: "Occorre definire i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali e i fabbisogni standard" attraverso un "fondo di perequazione". L'obiettivo è non "creare un Paese a due velocità, che aggravi il divario fra il Nord e il Sud".

"Il nostro Paese necessita poi di una riforma della giustizia civile, penale e tributaria, anche attraverso una drastica riduzione dei tempi, e una riforma del metodo di elezione dei membri del Consiglio superiore della Magistratura. Questo piano riformatore dovrà salvaguardare il fondamentale principio di indipendenza della magistratura dalla politica".

"La tutela dei beni comuni, infine, è un valore essenziale, che dobbiamo adoperarci per presidiare a tutti i livelli. Intendiamo approvare in tempi celeri una legge sull'acqua pubblica, completando l'iter legislativo in corso".

"Dobbiamo potenziare la lotta alle organizzazioni mafiose e rendere sempre più efficace, come già anticipato, il contrasto all'evasione fiscale, anche prevedendo l'inasprimento delle pene, incluse quelle detentive, per i grandi evasori".

"Una squadra di ministri competenti, provenienti da forze politiche differenti, avrà l'onore e la responsabilità di offrire al Paese un Governo stabile e autorevole. Dovremo mostrare coesione di spirito e unità di azione, nel segno della collaborazione e della lealtà"

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