Dal nome del premier a quello dei ministri fino ad arrivare ai dicasteri senza dimenticare i punti programmatici. Sembra in salita la strada di un nuovo governo giallorosso a un giorno dalle consultazioni da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Zingaretti ribadisce ancora la necessità di una "discontinuità anche sui nomi" e stamattina, tramite twitter, ha scritto: "Noi siamo pronti a fare la nostra parte per un governo nuovo e di svolta, anzi la stiamo facendo mettendo a disposizione le nostre idee. Ma occorre un confronto, non siamo disponibili ad essere presi in giro o solo ad accettare diktat o niet via Twitter. Non è cosi che si governa un grande Paese", fa sapere il segretario del Pd.
Fuori dal Nazareno dove Zingaretti incontrerà i suoi ha ribadito che "si può e si deve andare avanti nel rispetto delle idee e delle prerogative degli altri".
"Sto lavorando per una soluzione seria - ha poi assicurato -, all’altezza dell’Italia, di forze non contrapposte che si incontrano e trovano delle soluzioni"."Io sono e rimango convinto che serva un governo a questo paese. Un governo di svolta. Credo però - continua - che questo significhi difendere le idee e i valori del Pd".
Di Maio, però, insiste su un Conte-bis e passa all'attacco: "L'Italia non può aspettare il Pd". Le posizioni sembrano dunque distanti a pochissime ore dalla decisione che dovrà prendere il presidente della Repubblica. Tutto è ancora possibile e Mattarella terrà sicuramente conto delle schermaglie di questi giorni e della nascita di un nuovo governo che al momento appare debole.
E nel M5S c'è chi, adesso, pensa a tornare subito alle urne. "Per me la prima opzione deve essere il ritorno al voto - ha detto il senatore del M5S Gianluigi Paragone, ai microfoni di Radio Anch’io, su Radio1 . Se per una serie di ragioni non dovesse essere possibile, allora andrebbe ripreso un discorso con la Lega". "Il M5S non può diventare moderato, non è questa la sua missione storica".
Oggi, intanto, è previsto un vertice dei big 5s e i tavoli dem con sindaci e governatori. Gli esponenti dei vertici del Movimento, a cominciare da Di Maio, sono di rientro a Roma dopo il weekend e, nella Capitale, potrebbero arrivare anche Davide Casaleggio e Beppe Grillo.
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