La centrale nucleare di Zaporizhzhia colpita dall’attacco russo si trova nel Sud dell’Ucraina, a Energodar: è la più grande in Europa e fra le dieci più grandi del mondo. Di proprietà dell’azienda nazionale ucraina Energoatom, che gestisce la produzione di energia nucleare nel Paese, è una delle quattro centrali nucleari attive nel Paese.
La sua produzione è in grado di raggiungere 42 miliardi di kWh di elettricità, pari a circa il 40% dell’elettricità generata complessivamente da tutte le centrali nucleari ucraine e a un quinto della produzione annuale di elettricità in Ucraina. Operativa dal 1984, la centrale occupa un’area di 104,7 ettari sulle rive del bacino idrico di Kakhovka, nella steppa, vicino alla centrale termoelettrica di Zaporozhe. È composta da sei reattori ad acqua pressurizzata costruiti nel periodo compreso fra il 1984 e il 1995, con una capacità elettrica lorda di 1.000 MegaWatt ciascuna (VVER-1000), progettati per una vita operativa di 30 anni. Fra il 2019 e il 2021 quattro dei sei reattori hanno subito un fermo programmato dell’attività per consentire il passaggio al nuovo fornitore del combustibile nucleare, l’azienda americana Westinghouse.
La prima unità a essere stata modificata, nel 2019, è stata la 5, seguita nel 2021 dalle unità 1, 3 e 4. L’unità 5 della centrale nucleare è stata ricollegata allo United Power System dell’Ucraina a seguito di un’interruzione programmata nel 2019. Allo stesso modo, le unità 1, 3 e 4 sono state ricollegate alla rete a seguito di interruzioni programmate nel 2021.
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