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Alitalia chiude i portelloni dopo 75 anni con l'ultimo volo, ora tocca ad Ita

Bye bye Alitalia. Oggi cala il sipario sulla compagnia di bandiera italiana con l'ultimo volo, il Cagliari-Roma di questa sera. Il triste epilogo di 75 anni di storia tra tentativi di privatizzazione, fusioni fallite, ingressi di compagnie straniere. Alitalia chiude per sempre i portelloni e lascia i cieli alla newco Ita.

La storia della compagnia di bandiera

Fondata nel 1946 come Aerolinee Italiane Internazionali, Alitalia ha avuto i suoi momenti di gloria negli anni del dopoguerra e del boom. Nel 1960 è lo sponsor ufficiale dei Giochi Olimpici di Roma. L'anno successivo viene aperto l'aeroporto di Fiumicino che diventa l'hub principale di Alitalia. Negli anni '70 e '80 prosegue la crescita della flotta e vengono aperte nuove rotte verso le Americhe e l'estremo Oriente. A metà degli anni '90, però, la brusca virata: la compagnia entra in crisi economica. Iniziano i primi colloqui con Air France, che non porteranno a nulla, e quindi nel 1997 i primi contatti con Klm per una fusione che parte sotto forma di joint-venture integrale nel novembre 1999. L'accordo di fusione prevede lo spostamento dell'hub da Roma-Fiumicino a Milano-Malpensa e la conseguente chiusura di tutti i voli dallo scalo di Milano-Linate, eccezion fatta per i voli verso Roma. Ma nell'aprile 2000, Klm comunica ad Alitalia la scelta di interrompere l'alleanza immediatamente in quanto venne bocciata dal consiglio di amministrazione.

I primi tentativi di privatizzazione

La crisi della compagnia di bandiera si acuisce ed iniziano i primi tentativi di privatizzazione, che si protraggono fino al 2007, quando viene accettata in forma esclusiva l'offerta di Air France-Klm. Ma ad un passo dall'accordo definitivo con Air France monta la protesta contro la vendita ai francesi, che si ritirano nel 2008 in quanto Silvio Berlusconi non garantisce di accettare l'offerta del gruppo franco-olandese in caso di sua vittoria alle elezioni. Parte così il viaggio dei cosiddetti 'capitani coraggiosi', una cordata di imprenditori pilotata da Roberto Colaninno e di cui fanno parte Benetton e Ligresti, Caltagirone e Tronchetti Provera che fanno nascere Cai. Il nuovo vettore, che unisce Alitalia ed Airone, con Air France Klm partner strategico con il 25% del capitale in mano decolla ufficialmente il 13 gennaio 2009 ma la navigazione non sarà mai tranquilla con piani industriali aggiornati di continuo e di continuo superati, complice anche la crisi e il rincaro del prezzo del petrolio e quindi del carburante. Nel giro di cinque anni, la compagnia cambia tre amministratori delegati e nell'ultimo trimestre 2013 è necessaria una ricapitalizzazione, nella quale Air France non partecipa, diminuendo così, la sua quota in Alitalia. A febbraio 2014, dopo che Etihad Airways mostra interesse in Alitalia, l'allora premier Enrico Letta, media con il governo di Abu Dhabi per portare avanti le trattative. Una successiva ricapitalizzazione, a luglio 2014, vede l'ingresso in Alitalia di Poste italiane, con un contributo pari a 75 milioni di euro, mossa necessaria per il salvataggio della compagnia.

L'ingresso di Etihad Airways

L'8 agosto 2014, Etihad Airways annuncia che avrebbe acquisito il 49% di Alitalia. Sembrava che con gli sceicchi di Abu Dhabi si dovesse finalmente vedere la luce in fondo al tunnel. E invece dopo il rinnovo di marchio e livrea, nel 2017 Alitalia deve affrontare una nuova crisi finanziaria, rendendo necessari una ricapitalizzazione e un nuovo piano industriale, che viene però respinto dai dipendenti con un referendum aziendale ad aprile.   Il 2 maggio poi l'assemblea dei soci della compagnia aerea approva l'ingresso in amministrazione straordinaria dell'azienda decretando quindi l'uscita di Etihad e di tutti i soci di minoranza dalla società. Il governo per tenere in volo Alitalia eroga quindi due prestiti ponte, rispettivamente da 900 e 400 milioni di euro, che finiranno poi sotto la lente dell'Antitrust Ue. Infine, col decreto-legge Cura Italia del 2020 viene autorizzata la costituzione della newco interamente partecipata dallo Stato, Italia Trasporto Aereo, che decollerà domani.

L'era Ita decolla con 52 aerei

Ita opera con una flotta di 52 aerei di cui 7 wide body e 45 narrow body. Già nel 2022 la flotta crescerà fino a 78 aeromobili (+26 sul 2021) di cui 13 wide body (+6 sul 2021) e 65 narrow body (+20 sul 2021). Dal 2022 e' previsto l'inizio dell'inserimento in flotta degli aeromobili di nuova generazione che sostituiranno progressivamente i velivoli di vecchia tecnologia. A fine 2025 la flotta crescerà sino a 105 aerei (23 wide body e 82 narrow body), con 81 aeromobili di nuova generazione (pari al 77% della flotta totale). Ita avvia le proprie operazioni nel 2021 con un numero di dipendenti, assunti per gestire l'attività "Aviation", pari a 2.750-2.950, che salirà a fine 2025 a 5.550-5.700 persone. Tutte le persone sono assunte con un nuovo contratto di lavoro che assicuri maggiore competitività e flessibilità nel confronto con altri operatori del settore. Previsto a conclusione del piano l'impiego di fino a 2.650-2.700 risorse per la parte "Ground Handling" e di 1.100-1.250 risorse nell'area che attiene alla manutenzione.

Le destinazioni e le rotte di Ita

La compagnia serve 45 destinazioni con 61 rotte che saliranno a 74 destinazioni e 89 rotte nel 2025, a conclusione del processo di ribilanciamento dei voli verso il settore del lungo raggio. Sulla rete di lungo raggio, nella stagione Iata Winter 2021 Ita opera collegamenti su New York (da Roma e Milano), Tokyo Haneda, Boston e Miami (tutte e tre da Roma), ma già con la stagione Iata Summer 2022 la compagnia prevede di avviare nuovi voli su San Paolo, Buenos Aires, Washington e Los Angeles. Sulla rete di breve e medio raggio Ita prevede di operare alla partenza collegamenti da Fiumicino e da Linate con le principali destinazioni europee (tra cui Parigi, Londra, Amsterdam, Bruxelles, Francoforte, Ginevra, con previsione di incrementare ulteriormente il numero di destinazioni e frequenze già con la stagione Iata Summer 2022. Si aggiungono poi numerose altre rotte internazionali servite da Roma (tra le quali, per esempio, quelle per Madrid, Atene Tel Aviv, Cairo, Tunisi e Algeri). Sul network domestico Ita garantisce un'ampia copertura degli scali nazionali, servendo 21 aeroporti nel Paese.

Ancora in stallo la vertenza Almaviva

Prosegue ad oltranza lo sciopero dei lavoratori del call center Almaviva di Palermo, che hanno tenuto nei giorni scorsi un’assemblea davanti alla sede di via Cordova. Con Ita che subentra ad Alitalia, la Covisian si è aggiudicata l'appalto del servizio call center prima eseguito da Almaviva attraverso 621 addetti, 570 nel capoluogo siciliano e il resto a Rende, in Calabria. C’è stato un nuovo incontro - da remoto - con il ministero del Lavoro, ma la situazione è ancora in empasse.

 

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