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La morte di Riva: il calcio sotto choc, Mattarella interpreta il dolore degli italiani

Il presidente della Repubblica sottolinea «la grande serietà, alla dignità del suo comportamento in ogni circostanza». La Figc: «Un monumento nazionale». La Fifa: «Ora trema anche il cielo»

Gigi Riva abbraccia il capitano della Juve Gianluigi Buffon al Sant'Elia in occasione della consegna del Collare d'Oro al merito sportivo da parte del presidente del Coni Giovanni Malagò

«Tanti italiani, e io tra questi, apprendono l’improvvisa notizia della morte di Gigi Riva con autentico dolore». Sergio Mattarella incarna il sentimento di tutti gli italiani, e ricorda Rombo di Tuono con lo choc di chi lo ha amato e ammirato. Perché l’addio improvviso del campione azzurro ha sorpreso tutti: la notizia del ricovero aveva destato preoccupazione ma c’era ottimismo su un miglioramento delle sue condizioni. Il presidente della Repubblica ha reso onore «ai suoi successi sportivi, al suo carattere di grande serietà, alla dignità del suo comportamento in ogni circostanza gli hanno procurato l’affetto di milioni di italiani anche tra coloro che non seguivano il calcio».

Simbolico che il minuto di silenzio in Supercoppa si sia tenuto a inizio intervallo, tanto improvvisa era stata la notizia della morte. E significativo anche che parte del pubblico arabo di Riad, in quella partita così lontana dal calcio di Riva, abbia fischiato al ricordo, mentre gli italiani applaudivano.

Il saluto a Gigi Riva lo ha espresso tutta Italia. Anche la politica. La premier Giorgia Meloni ha ricordato il «grande sportivo»; il ministro dello Sport, Andrea Abodi, «piange l’uomo, il professionista»; il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ed esponenti di tutti gli schieramenti lo hanno salutato. La Sardegna ha proclamato il lutto regionale sino al giorno delle esequie. Oltre all’omaggio in Supercoppa, un minuto di silenzio per ricordare il campione del Cagliari da domani e per tutto il weekend - ha stabilito la Figc - si osserverà su tutti i campi. «Sono scosso e profondamente addolorato - ha detto il presidente della Federazione Gabriele Gravina -. Il calcio italiano è in lutto perché ci ha lasciati un vero e proprio monumento nazionale». «Restiamo orfani di un mito», ha commentato il presidente del Coni, Giovanni Malagò.

I club ed i calciatori hanno espresso vicinanza alla famiglia e dolore. «Sei stato tra i più grandi calciatori della nostra Italia e un gigante lontano dai campi da gioco. Mi hai offerto una guida e un punto di riferimento in azzurro e abbiamo condiviso i momenti difficili, le sconfitte, come la vittoria più bella. Continua a regalarmi i tuoi consigli anche da lassù. Ciao Rombo di Tuono!», ha scritto in un post commosso su Instagram, Gigi Buffon (nella foto mentre lo abbraccia in occasione della consegna del Collare d'Oro al merito sportivo), portiere della Nazionale di cui Gigi Riva era dirigente quando gli azzurri vinsero il Mondiale del 2006.

Anche la Fifa saluta il campione italiano. «Adesso, trema anche il cielo. Ci ha lasciati il miglior marcatore nella storia della Nazionale italiana maschile. Un campione senza tempo. Era un uomo duro, eppure molto buono. Da oggi la storia del calcio è un puzzle senza uno dei suoi pezzi migliori. Buon viaggio, amatissimo Gigi Riva», ha scritto il presidente Gianni Infantino. Poi il saluto del suo Cagliari e della città tutta: «Il più grande di tutti. Senza confronti o possibili paragoni».

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