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Governo, Salvini e Meloni in piazza: "Salutiamo i poltronari chiusi nel palazzo"

Protesta di Fratelli d'Italia e della Lega davanti a Montecitorio, nel giorno in cui Conte presenta il nuovo governo alla Camera per la fiducia. «Un saluto ai poltronari chiusi nel palazzo, continuiamo a chiedere onore e dignità».L'ha detto il leader della Lega Matteo Salvini salutando i manifestanti in piazza Montecitorio contro la fiducia al governo Conte.

L’appuntamento era per le 10.30, ma già alle 10 i manifestanti facevano sentire la propria voce al grido «elezioni subito». Il sit-in indetto da Fratelli d’Italia davanti alla Camera per dire no al governo giallorosso è iniziato così. Non c'è stato bisogno di scaldare i motori. E quasi subito le forze dell’ordine hanno dovuto bloccare le persone che si dirigevano verso piazza Montecitorio. Non c'era più posto.

La protesta - alla quale, secondo gli organizzatori, hanno preso parte 60mila persone, di cui 30 mila bloccate nelle vie del centro - si è svolta mentre in Aula il premier Giuseppe Conte esponeva le sue linee programmatiche in vista del voto di fiducia.

I manifestanti hanno portato solo bandiere tricolori, come richiesto da Fratelli d’Italia. A un certo punto viene diffuso dagli altoparlanti l’inno nazionale. Qualcuno fa il saluto romano. Intanto in piazza arrivano anche il leghista Giancarlo Giorgetti e il governatore della Liguria, Giovanni Toti, fondatore del movimento 'Cambiamo'. Non si è invece presentato alcun esponente di Forza Italia, come del resto era stato annunciato.

Passano pochi minuti e giungono la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, e il capo della Lega, Matteo Salvini, immediatamente assediato da decine di giornalisti e cameramen. Meloni saluta brevemente la folla dal palco prima di rientrare alla Camera. Lo stesso fa Salvini, che però tuona: «Salutiamo i poltronari chiusi in questo momento nel palazzo. Chiediamo onore e dignità».

Viene pronunciato il nome di Giuseppe Conte e subito parte una bordata di fischi. Al microfono si susseguono gli esponenti di Fratelli d’Italia. Poco dopo torna Meloni per il suo intervento: «Oggi - ha detto - il popolo si ribella alla truffa che hanno messo in piedi. I Cinque stelle sono come il Pd, fanno parte del sistema e sono i peggiori voltagabbana che si siano mai visti». Segue il leader del Carroccio: «Possono scappare dal voto per qualche mese ma non possono all’infinito e quando si tornerà alle urne vinceremo noi».

Salvini ha poi avvisato: «Faremo una opposizione in modo serio in parlamento e in mezzo alla gente, da nord a sud, città per città, e se vogliono tornare alla legge Fornero non li faremo uscire dal palazzo». Sceso dal palco, l’ormai ex ministro dell’Interno ha baciato un rosario. Poi si è addentrato nella piazza per un bagno di folla, concedendosi a centinaia di persone per un selfie. Molti lo hanno incoraggiato chiedendogli di non mollare.

Con grande difficoltà è riuscito a fare poche decine di metri, nonostante i numerosi carabinieri presenti che cercavano di contenere la ressa attorno a lui. «Grande capitano», «ai processi ci siamo anche noi, se sei colpevole tu lo siamo anche tutti noi», hanno affermato alcuni fan. Un signore di mezza età gli ha preso la mano e l’ha baciata.

Molti hanno cercato semplicemente di toccarlo. Giunto in piazza Capranica, dei passanti che non avevano partecipato alla manifestazione hanno incominciato ad applaudirlo. Altri gli sono corsi dietro per stringergli la mano. Stesse scene quando è arrivato al Pantheon. Solo all’altezza di piazza della Minerva, dopo un’accelerazione di Salvini, lo sciame intorno a lui si è ridotto. Il tempo per il 'Capitanò di rifocillarsi e di preparare la grande manifestazione del 19 ottobre annunciata pochi giorni fa. «Magari la faremo a San Giovanni», ha precisato oggi. La sfida al governo Conte II è partita.

 

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