La cronaca della guerra in Ucraina
14.46 I leader dei Paesi Nato hanno invitato formalmente Finlandia e Svezia. Lo si legge in una dichiarazione dal vertice di Madrid in cui si avvia il processo di adesione di Helsinki e Stoccolma all’Alleanza
15.21 "L'invito a Finlandia e la Svezia a far parte della Nato dimostra che le porte dell’Alleanza sono aperte". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg rispondendo a domande dei giornalisti a conclusione del vertice di Madrid. Lo riferisce il Guardian. «Putin non è riuscito nell’intento di chiudere le porte della Nato. Le porte della Nato rimangono aperte», ha aggiunto.
16.04 «Noi abbiamo assunto il comando Nato in Bulgaria e aiutiamo anche la Romania. E ci sono pattugliamenti aerei dei Baltici da vari mesi. Le forze in Bulgaria e in Ungheria sono di circa 2.000 soldati, 8.000 sono invece di stanza in Italia pronti se necessario». Lo ha detto il premier Mario Draghi parlando del ruolo dell’Italia nel piano della Nato di rafforzamento del fianco orientale
16.30 Le forniture di armi occidentali possono minacciare la sicurezza non solo in Ucraina ma anche oltre i suoi confini. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova, citata dalla Tass. «L'ulteriore allargamento della Nato», con l'ingresso di Svezia e Finlandia, è una mossa «destabilizzante che non porterà maggiore sicurezza agli stessi membri dell'Alleanza» Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov citato dall'agenzia Interfax.
13.20 Intervenendo in teleconferenza al vertice dei capi di Stato e di governo della Nato in corso a Madrid, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha stimato in cinque miliardi di dollari al mese la cifra necessaria per difendersi dalla Russia. Zelensky si è quindi domandato retoricamente se «il contributo del mio Paese alla sicurezza europea non sia stato sufficiente», alludendo alla resistenza del suo esercito alle truppe di Mosca.
11.52 Le forniture di armi occidentali possono minacciare la sicurezza non solo in Ucraina ma anche oltre i suoi ;;confini. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova, citata dalla Tass.
10.51 Il G7 «è stato un successo» e sulla guerra in Ucraina «c'è stata una grande unità di vedute». Le parole del presidente del Consìglio, Mario Draghi, al termine della riunione di ieri confermano l’impegno in favore di Kiev. «Il G7 ha risposto che è pronto a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario», le sanzioni alla Russia «sono essenziali per portare Mosca al tavolo della pace» ma allo stesso tempo «dobbiamo essere pronti ad accogliere gli spazi dei negoziati» se dovessero presentarsi, ha aggiunto il premier che ha sottolineato la necessità per il Paese di reagire all’attacco
09.55 E’ salito a tre morti e cinque feriti il bilancio di un attacco russo contro un grattacielo residenziale nella città meridionale ucraina di Mykolaiv. Lo riferisce Unkriform citando le autorità locali.
08.03 Due morti e tre feriti in un attacco, presumibilmente con un missile russo, contro un palazzo nella città ucraina di Mykolaiv. Lo segnalano il sindaco della città, Oleksandr Sienkevych, e il governatore dell’oblast, Vitaliy Kim, citati dadal Kyiv Independent. Sono in corso operazioni di soccorso, segnala Kim.
07.57 «Due persone sono morte e altre tre sono rimaste ferite» nel corso di un «attacco missilistico russo» nella regione di Sumy, nel quadrante orientale dell’Ucraina. Lo dichiara il governatore della regione di Sumy, Dmytro Zhyvytskyi secondo quanto riportato da «The Kyiv Independent». Prese di mira, secondo il governatore, le comunità di Kransopillia e Myropillia colpite con una ventina di missili.
06.52 «Da questa sera, il numero totale di missili russi che hanno colpito le nostre città è già pari a 2.811. E quante altre bombe aeree, quanti proiettili di artiglieria?": lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video serale secondo quanto riportato da Ukrainska Pravda. «Oggi, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite - ha dichiarato ancora Zelensky - si è levato in piedi e ha onorato la memoria di tutti gli ucraini uccisi dall’esercito russo sulla nostra terra. I membri della delegazione russa hanno guardato indietro a tutti i presenti nella sala del Consiglio di sicurezza e hanno anche deciso di alzarsi in piedi, solo per non sembrare dei veri e propri assassini. Ma tutti sanno che è il terrore russo che sta uccidendo persone innocenti in questa guerra condotta contro il popolo ucraino». Il presidente ucraino ha poi pubblicato un video dell’attacco contro il centro commerciale a Kremenchuk.
06.52 Il summit Nato a Madrid si apre sotto i migliori auspici. La mediazione in extremis del segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg ha portato infatti buoni frutti e la Turchia ha ritirato il veto all’ingresso di Svezia e Finlandia, dopo settimane d’impasse. I tre Paesi hanno firmato un memorandum d’intesa sulle richieste turche e Ankara può davvero dirsi soddisfatta: «Abbiamo avuto quello che chiedevamo, piena cooperazione» contro i curdi del PKK e i loro alleati, ha fatto sapere la presidenza turca.
«Con l’ingresso di Stoccolma e Helsinki nell’Alleanza saremo tutti più sicuri», ha esultato Stoltenberg. Non solo. Il presidente americano Joe Biden è arrivato nella capitale spagnola con un bel dono per la sicurezza euroatlantica: un rafforzamento «a lungo termine» dell’impegno militare Usa nel vecchio mondo, in particolare «nei Paesi Baltici, nei Balcani» e in generale «sul fianco orientale dell’Alleanza». Ovvero il fronte più delicato della nuova guerra fredda. Che appare però già sufficientemente calda. Gli annunci precisi verranno nel corso del vertice ma appare chiaro che un blocco importante di quei 260mila effettivi in più a disposizione del comando supremo saranno a stelle e strisce. Un boccone amaro da mandar giù per Mosca (e in parte anche per Pechino).
Unità è la parola chiave di questi giorni. Lo era al Consiglio Europeo, lo è stata al G7 e lo sarà al summit di Madrid, già definito come «storico» da molti leader, incluso Biden, perché avviene in tempo di guerra in Europa e perché segnerà una profonda trasformazione della Nato, non solo in termini di uomini e mezzi schierati sul campo.
Ma dicevamo di Mosca e Pechino. «Il ministero della Difesa sta elaborando piani per irrobustire i nostri confini occidentali alla luce delle nuove minacce che le azioni della Nato stanno generando», ha tuonato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, battendo il tasto sulla «natura aggressiva“ dell’Alleanza Atlantica. La Cina, sul punto, si schiera con Mosca. Per il Dragone, la Nato «è diventata da tempo uno strumento dei singoli alleati per mantenere l’egemonia» e il prossimo Concetto Strategico viene definito come «vecchio vino travasato in una bottiglia nuova», in continuità con la mentalità della guerra fredda «di creare nemici immaginari e impegnarsi in scontri sul campo».
Non è una sorpresa che Putin e Xi si ritrovino molto vicini sulla questione. Nel documento-bussola della Nato, che vede la luce ogni dieci anni circa, la Russia verrà definita come la “principale minaccia» per la sicurezza euroatlantica e la Cina - che nello Strategic Concept di Lisbona del 2010 nemmeno era menzionata - verrà probabilmente indicata come una «sfida» da prendere in seria considerazione, tant’è vero che a Madrid, in una prima assoluta per la Nato, ci saranno i leader dei partner orientali (Australia, Nuova Zelanda, Sud Corea e Giappone). Non solo. La special relationship tra Russia e Cina, sbandierata da Putin e Xi, verrà espressamente analizzata. Insomma, siamo quasi all’asse delle autocrazie contro il sistema del diritto rivendicato dalle democrazie liberali - e l’assalto russo in Ucraina sarebbe parte di questo disegno. Biden lo ha detto senza fronzoli al fianco del re Felipe VI: «Tra autocrazie e democrazie è in corso una gara e dobbiamo vincere».
Ecco perché l’ok a Svezia e Finlandia, che permette ai leader di formalmente dichiarare i due Paesi come «invitati» nel corso del summit, era tanto importante. Un risultato che è stato salutato molto positivamente anche da Palazzo Chigi. Il memorandum con la Turchia prevede una maggior cooperazione da parte delle due nazioni scandinave sulla lotta al terrorismo, la rimozione delle restrizioni sull’export di armi e accordi sulle estradizioni (che comunque avverranno nel rispetto degli standard europei, ha spiegato Stoltenberg). Madrid, ad ogni modo, è un summit ad ampio raggio. Oltre al sostegno da dare all’Ucraina e al riassetto generale delle forze Nato, con l’arrivo del «nuovo modulo», c’è ad esempio l’aspetto del fianco sud, caro a Spagna e Italia ma non solo: una sessione specifica è prevista giovedì mattina. In più, per la prima volta, la Nato si occuperà anche di cambiamento climatico, perché ormai inizia ad avere implicazioni sulla sicurezza. Il futuro passa anche da qui.
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