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Ucraina, a Mariupol decine di cadaveri di civili ammassati in un supermercato

«Le condizioni nel Donbass sono indescrivibilmente difficili». Ad ammetterlo è Volodymyr Zelensky in persona, incontrando le truppe ucraine a Kharkiv, nella sua prima visita fuori dalla regione di Kiev dall’inizio della guerra. I russi infatti avanzano nell’est del Paese, mentre a sud consolidano l’occupazione nelle città già conquistate. Dove emergono sempre più agghiaccianti atrocità.

A Mariupol i russi hanno ammassato decine di cadaveri di civili in un supermercato. Secondo Petro Andryushenko, consigliere del sindaco, molto attivo sui social e molto presente sui media locali, durante i lavori per il ripristino della rete idrica gli occupanti hanno trovato dei resti umani sepolti alla bene e meglio. Una volta riesumati, «hanno creato una discarica di corpi» trattandoli «come fossero rifiuti», ha detto il consigliere, citato da Ukrinform che pubblica anche una foto: lungo la fila di casse del Schyryi Kum supermarket, sul viale Svobody, tra arredi distrutti e su un pavimento sporco, si vedono cadaveri in avanzato stato di decomposizione, più o meno avvolti in coperte, stracci e buste nere dell’immondizia, un paio in divisa militare, gli altri in abiti civili. Una foto raccapricciante che, sottolinea il sito di informazione ucraino, denuncia la mancanza di sepolture dignitose, di personale per la traslazione dei cadaveri e «persino di obitori improvvisati» nella città che, rasa al suolo e strozzata da 3 mesi di guerra, da sola secondo le autorità ucraine conta almeno 20.000 morti.

La regione di Kharkiv, per lo più liberata dalla presenza russa, continua a essere presa di mira dai missili di Mosca. Bombe sono state lanciate anche oggi sulla seconda città dell’Ucraina, a soli 40 km dal confine con la Russia, dove Zelensky ha deciso di dedicare la sua prima trasferta nell’est e incontrare le truppe. «Provo un orgoglio sconfinato per i nostri difensori. Ogni giorno, rischiando la vita, combattono per la libertà dell’Ucraina. Grazie a ciascuno di voi per il vostro servizio!», ha scritto il presidente sui social dopo aver premiato i suoi militari. Consueta tenuta verde militare e giubbotto antiproiettile, Zelensky ha poi visitato le zone che fino a due settimane erano state occupate dal nemico, per constatare di persona i danni subiti, in particolare dai civili, e ha licenziato il capo della sicurezza locale per «non aver fatto il suo lavoro nel difendere la città». Secondo le autorità locali, infatti, 2.229 abitazioni sono state distrutte: «Ripristineremo tutto, le ricostruiremo, le riempiremo di vita. A Kharkiv e in tutte le altre città e i villaggi dove è arrivato il male», ha promesso il leader ucraino in un video della visita su Telegram. I russi, ha insistito, «non hanno alcuna chance. Ci batteremo e vinceremo».

Nel Donbass, ora è Severodonetsk a temere la stessa sorte di Mariupol. Assediata da giorni, continua a essere bombardata e teatro di aspri combattimenti. Siamo «in una posizione difensiva difficile», ammettono le forze ucraine che però smentiscono che le forze russe ne abbiano preso il controllo come invece ha rivendicato il leader ceceno, Ramzan Kadyrov. «La settimana prossima sarà molto dura», ha detto il capo dell’amministrazione militare dell’oblast di Lugansk, Serghei Gaidai. Il sindaco, Oleksander Stryuk, ritiene che Severodonetsk «resisterà», ma ha lanciato l’allarme sulle condizioni umanitarie e sanitarie che si stanno deteriorando per l’impossibilità di far arrivare i rifornimenti, in particolare l’acqua potabile, in una città già priva di elettricità da due settimane.

La situazione si è «molto aggravata» anche a Lysychansk, dove un mortaio ha ucciso una ragazza e ferito altre quattro persone, ha aggiunto Gaidai. Un morto e due feriti si contano anche Mykolaiv, la città del sud ultimo bastione difensivo prima di Odessa, ancora pesantemente bombardata dai russi. Anche il nord dell’Ucraina ha subito attacchi russi: almeno dieci solo oggi, denuncia il servizio di guardia frontiera, negli oblast di Sumy e Chernihiv abbandonati dai russi ad aprile per rafforzare l’offensiva nell’est.

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