ROMA. «Ci sta prendendo gusto a cantare di nuovo con me», dice lui sornione. «Sì, soprattutto quando riesco a sentire la mia voce sul palco», replica lei con divertita stizza. È un continuo punzecchiarsi, un infinito botta e risposta tra sfottò bonariamente acidi e uno sguardo complice, affinato in tanti anni di vita e carriera condivisa, interrotta 20 anni fa.
Al Bano e Romina («Power», ci tiene a precisare con piglio), si presentano insieme a Roma, entrambi in gran forma, per parlare dell'evento organizzato all'Arena di Verona per il 29 maggio, che sarà trasmesso anche in diretta tv su Rai1. L'occasione è ghiotta: sono passati più di 20 anni dall'ultimo concerto che li ha visti esibirsi insieme in Italia. Era il 4 luglio 1994, 40 mila persone a San Siro. «Glielo avevo detto che le sarebbe mancato», dice il cantante di Cellino San Marco. E il tempo gli ha dato ragione.
Messo ormai da parte il periodo delle liti in tribunale, delle accuse a mezzo stampa, i due sull'onda di una Nostalgia canaglia, che non li ha mai fatti dimenticare dal pubblico, hanno ripreso a camminare insieme. Almeno sul palco. Le «prove generali» le hanno fatte all'estero, a partire dalla Russia, dove due anni fa la reunion è stata l'occasione per festeggiare i 70 anni del cantante di Cellino San Marco, che spegne le 72 candeline. Poi le tournee negli Stati Uniti, in Canada. Ora, dopo l'assaggio a Sanremo - la loro esibizione ha toccato il punto più alto di ascolto del Festival -, sono pronti a ripresentarsi al pubblico italiano per un'unica data. Almeno per ora.
Estroverso e dilagante lui, più schiva e riservata lei - appena può sfugge ai flash dei fotografi - ma incredibilmente caustica al momento giusto, l'incontro si trasforma in uno sketch semiserio. «Al Bano un padre-padrone? Ma no, accetta i miei suggerimenti», spiega Romina. «Sì, ma solo quando sono giusti», puntualizza lui. «E poi fa comunque come gli pare», chiosa lei. Le battute si susseguono, senza copione alla mano.
«Cosa apprezzo di lei? La simpatia». «Di lui mi piace il profumo che usa». «Ah, questi americani», è la replica sconsolata.
Scherzano anche sulla serata all'Arena, che ripercorrerà la loro carriera da Felicità a Nostalgia Canaglia, da Ci Sarà a Sharazan. «Aprirò cantando a lei In ginocchio da te e Romina mi dedicherà Non sono degno di te», ironizza Al Bano. Mentre l'ex signora Carrisi, che è tornata a far pace con il passato anche grazie al buddismo che «mi ha cambiato la mente», si stupisce «che la gente voglia ancora vederci e ascoltarci. Non solo insieme. Ma se avessi saputo che era in diretta, non so se avrei accettato. Speriamo solo che Verona ci porti più fortuna che a Romeo e Giulietta».
Il discorso si fa serio quando si parla dei motivi che li hanno riportati a cantare insieme. «Non c'è niente di studiato, nessuna strumentalizzazione o fattore finanziario a spingerci. Dopo aver cantato in tribunale, torniamo a farlo sul palco perchè lo sappiamo fare e perchè ci piace - dice Al Bano -. Riproponiamo ciò che eravamo e ciò che siamo, non nascondendo che siamo diversi. Per 20 anni ho cantato da solo e mi sono difeso bene, anche autoproducendomi quando nessuno voleva farlo. Tornare a fare nuove canzoni insieme? Vedremo. Ma senza diventare uno la metà dell'altra. Il solista Al Bano comunque non andrà in pensione».
All'Arena Al Bano e Romina (Power) non saranno soli: sul palco saliranno anche vecchi amici: dai Ricchi e Poveri a Umberto Tozzi, da Michele Placido a Pippo Baudo, passando per Kabir Bedi, Massimo Lopez, Tullio Solenghi e altre sorprese.
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