Proveniente da una famiglia di contadini, si diletta sin da piccolo insieme al padre Carmelo Carrisi, agricoltore, a suonare la chitarra e a cantare stornelli e canzoncine della sua terra d'origine. Scrive a dodici anni le parole di una canzoncina da lui improvvisata con la chitarra, Addio Sicilia, e a diciassette anni abbandona l'istituto magistrale emigrando a Milano, dove trova lavoro dapprima come manovale, poi come cameriere in una trattoria e come operaio metalmeccanico alla Innocenti