Gli «angeli del fango» marchigiani hanno il volto giovane e pulito di Jonathan, Alexandra, Francesca, Michele, Matteo e di tante altre ragazze e ragazzi che da stamani sono scesi in strada per rimuovere il disastro causato dall’alluvione. Da Ostra a Sassoferrato, passando per Barbara e tanti altri piccoli comuni dell’Anconetano, centinaia di giovani e adolescenti si sono armati di stivali e pale e senza paura si sono messi al lavoro.
La stragrande maggioranza di loro ignora chi fossero gli «angeli del fango» di Firenze, tanto che restano sorpresi e in parte compiaciuti quando gli si racconta quello che accadde nel 1966 in Toscana. «È nostro dovere aiutare in questi momenti, le nostre case e le nostre vite sono state invase dall’acqua e dal fango, ma noi non ci arrendiamo e vogliamo tornare quanto prima alla normalità», raccontano due ragazze di 17 anni mentre stanno svuotando un magazzino.
«Noi - spiega una comitiva di cinque giovani - abitiamo a Ostra paese, dove non ci sono stati danni, ma qui a Pianello abbiamo tanti amici e quindi abbiamo ritenuto opportuno scendere e venire ad aiutarli». Gli schizzi di fango sui loro volti si sono seccati, quando ormai è pomeriggio e nuvole minacciose si affacciano all’orizzonte. «Noi da qua non ci muoviamo e saremo qui a spalare anche domani e nei prossimi giorni», dice Alexandra che da grande sogna di fare la giornalista.
«Restiamo qui - gli fa eco a distanza un altro ragazzo col ciuffo biondo - ma abbiamo bisogno di essere aiutati, così non finiremo mai». Spalano e rimuovono fango ininterrottamente, al punto che nessuno di loro si vede con il cellulare in mano: «In questi momenti bisogna affrontare la realtà vera e non quella dei social», dice Luca, un adolescente ma con la saggezza di un adulto. Anche se il tam tam della solidarietà, soprattutto tra i giovanissimi, appunto, è corso proprio su whatsapp e altre chat. Gli «angeli del fango» marchigiani sono anche tanti ventenni e trentenni che in queste ore, oltre a ripulire, sono di conforto a genitori e soprattutto nonni anziani. Una ragazza biondina con gli occhiali sorregge a fatica un’anziana signora in lacrime. Ma tra questi giovani c'è anche chi a sua volta ha bisogno di sostegno, come nel caso di un ragazzo che per un paio di ore è rimasto aggrappato, in Contrada Cave, a un albero, evitando così di essere portato via dalla piena. Per tutta la giornata è stato circondato dall’affetto dei suoi amici.
Gli «angeli del fango» marchigiani, oltre ad avere il viso imbrattato, stanno dimostrando anche di avere un cuore grande così. E i primi ad essere fieri di questi giovani sono i loro genitori: «Stanno dando un grande esempio, in strada ci sono anche ragazzini di 12-13 anni, è commovente», racconta una giovane mamma, mentre cerca di far asciugare i grembiuli della figlia di soli sei anni, appena entrata in prima elementare. I bambini sono i più colpiti dal disastro, alcuni girano tra le vie imbrattate cercando il conforto degli adulti o l'obiettivo delle telecamere che hanno raggiunto queste località colpite. «Forse stasera ci vediamo al telegiornale», si dicono due piccoli amici, che intanto puliscono le biciclette dal fango.
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