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«Sai quante partite lassù...»: le mogli di Mihajlovic e Rossi ricordano Vialli sui social

«Sai quante partite lassù...». Arianna Mihajlovic ricorda Gialuca Vialli, scomparso tre settimane dopo la morte del marito Sinisa: lo fa mettendo un cuore e la foto di Vialli e Mihajlovic avversari in campo, il primo con la maglia della Juve e suo marito con quella della Samp.

Anche Federica Cappelletti, vedova del campione del mondo Paolo Rossi, ricorda Gianluca Vialli in un post su Instagram, nel quale ha anche pubblicato una foto di Vialli e Rossi, in giacca e cravatta, abbracciati e sorridenti. «Spero solo che Paolo possa accoglierti fra le sue braccia rassicuranti» scrive la moglie di Rossi. «Ciao Luca... Anima bella! Nonostante la malattia e la tua battaglia per la vita mi sei stato vicino da quando Pablito (così ti piaceva chiamarlo) se n'è andato. Sei stato un combattente vero.... È un dolore che si rinnova» scrive anche.

Di Vialli parla poi la mamma di Mancini. «Gianluca è stato per me come un figlio, ovviamente senza nulla togliere alla sua mamma che in questo momento tanto sta soffrendo», dice all’Ansa Marianna Puolo, la madre del commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini, ricordando Vialli, scomparso all’età di 58 anni.

«Tutti sanno del forte legame che ha sempre unito mio figlio a Gianluca, il dolore che abbiamo dentro è immenso e non oso immaginare quello che stanno provando i suoi familiari», aggiunge Marianna. «Gianluca l’abbiamo seguito assieme a Roberto dai tempi della Sampdoria, l’abbiamo visto praticamente crescere, in questo momento è anche difficile trovare le parole», racconta ancora la mamma di Mancini. «Siamo tutti addolorati, è davvero un momento difficile. Mio figlio in poco tempo ha perso Gianluca, Sinisa (Mihajlovic, ndr) e un caro amico d’infanzia», conclude Marianna. Appena appresa la notizia della scomparsa di Vialli, anche Stefania Mancini, la sorella del ct, ha salutato Gianluca con un post su Facebook: «Addio grande Uomo e Campione ci mancherai».

«Sono troppo triste», dice il massaggiatore Sergio Viganò che con Vialli ha vissuto una parte della storia della Sampdoria. «Lo scorso anno - racconta - con tutti gli ex compagni di squadra ci siamo ritrovati nel suo castello a Grumello, nel Cremonese, per disputare un’amichevole. Nonostante i problemi di salute, giocò un quarto d’ora, pensa te. Lo voglio ricordare così». Viganò è dell’Alessandrino e Vialli era molto legato a quel territorio non solo per il calcio, ma anche per le presenze sui campi di golf della provincia per i tornei organizzati dalla Fondazione creata con il collega e amico Massimo Mauro per raccogliere fondi da destinare alla ricerca sulla Sla. «Luca sarai sempre insieme a noi...», il ricordo della Onlus sui social. Sempre disponibile anche per le iniziative benefiche sui «green» del circuito locale SemCup.

E proprio Massimo Mauro ha dedicato un ricordo dell’amico in un’intervista al Tg1. «Con le parole è difficile parlare di un uomo così: ho visto Gianluca 10 giorni fa a Londra ed era ormai in condizioni molto, molto critiche. È stato difficile avere una buona comunicazione. Ma, per 10 minuti ogni 2 ore, riusciva a essere lucido e allora abbiamo parlato della Juve, della Sampdoria, della fondazione, abbiamo parlato di quello di cui parlavamo. Per fortuna sono andato a Londra per salutarlo, lui me lo aveva chiesto ed è stato molto importante per me».

Mauro dice che «Gianluca era un uomo credibile e sapeva esercitare la leadership, il lavoro nella Nazionale assieme a Mancini lo testimonia e non finirò mai di ringraziare il presidente della Figc per avergli concesso negli ultimi anni della propria vita questa esperienza straordinaria, che a Luca è servita tantissimo. Il pomeriggio che sono arrivato a Londra, svegliandosi, Luca mi chiese di fargli un massaggio e io ho preso il suo polpaccio e gliel'ho massaggiato, a quel punto mi ha guardato e mi ha detto: “Nonostante le mie condizioni, tu non avevi questi muscoli quando giocavi”, e ci siamo fatti una gran risata. Aveva capito in che condizioni si trovava, ma mi sembrava ugualmente sereno. Anche perché ha una famiglia straordinaria, due bimbe come Olivia e Sofia fantastiche, una moglie che è stata straordinaria accanto a lui in questi anni».

Vialli se n’è andata senza potere portare a compimento un suo progetto. «L'unica cosa che non è riuscito a fare - svela Massimo Mauro - è stato il presidente della Sampdoria, società alla quale voleva trasmettere tutto il proprio sapere calcistico».

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