Anna Tatangelo ricomincia da se stessa con «Anna Zero», un disco che segna certamente una svolta nella storia musicale della cantautrice di Sora.
La ragazzina ancora 15enne della quale l’Italia si è innamorata al Festival di Sanremo 2002, è cresciuta, è diventata mamma, ha accumulato una serie di esperienze che l’hanno portata ad esplorare tutti gli anfratti di un pop melodico che non le appartiene più.
E allora ecco che arriva la rivoluzione totale di questo disco in cui la Tatangelo ci prova con l’R&B, con sonorità molto più moderne e consone alla sua età, ributtandosi in un ambiente musicale più giovane, più dinamico e anche discograficamente più interessante.
«Se ci fossimo messi con le etichette discografiche a tavolino, magari non sarebbe uscito questo disco - racconta all’Agi -. Sono stata a mio agio, mi sono divertita, e questa è una cosa fondamentale, tirando fuori una parte di me che magari nemmeno io sapevo di poter tirare fuori».
In «Anna Zero», title track, la Tatangelo canta «Anna di far la guerra è stanca», è chiaro che la figura di compagna di Gigi D’Alessio e tutto ciò che ne poteva derivare, ha portato una parte di giornalismo musicale a considerarla più un personaggio televisivo che una cantautrice.
«Hanno sempre dato più spazio al gossip» dice infatti. Così come è stato complesso negli anni riuscire a farsi largo come donna nel mondo della discografia, un problema ancora estremamente sentito nell’ambiente musicale italiano:
«La donna secondo me fa molta più fatica - dice -. In questo periodo ci sono tante e troppe storie che si legano a questo concetto di maschilismo e mi dispiace, evidentemente non si sta andando avanti. Anche per questo ci tengo a raccontare in Anna Zero una donna forte, indipendente, autonoma, che non vuole essere trattata come un oggetto».
«Come donna ho sempre dovuto dimostrare più del dovuto - svela - e anche il fatto di avere una presenza scenica, una parte estetica evidente, per me è sempre stato un handicap. Oggi ci gioco con l’immagine, non me ne frega assolutamente niente, mi va di fare una copertina tutta truccata d’oro? Lo faccio. Mi va di giocare ballando in un video? Lo faccio. Anni fa era veramente dura, ti dicevano 'no, devi giocare sull'immagine della ragazza della porta accanto' perchè vent'anni fa andava la ragazza della porta accanto».
E ricorda cosa successe anni fa al Festival di Sanremo, quando si presentò con «Bastardo», improvvisando una performance artistica coordinata da Luca Tommassini, «La prima sera mi presentai vestita da uomo - racconta - già la seconda sera quelli della Rai ci dissero 'Mi raccomando, cambiate questa linea di progetto', devo dirti la verità, è stata abbastanza faticosa per me rispetto ad oggi».
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia