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Dieta "semivegetariana" riduce il rischio di infarto e ictus

ROMA. Una dieta 'semivegetariana', che includa cioè una maggiore quantità di cibi di origine vegetale rispetto a quelli di origine animale, riduce il rischio di morte per ictus e malattie cardiovascolari.

Lo rivela una maxi-ricerca condotta presso l'Imperial College di Londra, i cui risultati sono stati presentati al meeting della American Heart Association EPI/Lifestyle 2015 in corso a Baltimora.

Lo studio ha coinvolto in tutto 451.256 Europei il cui stato di salute è rimasto sotto osservazione mediamente per 12 anni. I partecipanti sono stati sottoposti ad una serie di questionari per valutarne gli stili di vita e il tipo di alimentazione. Per capire quanto l'alimentazione di ciascun partecipante si avvicinasse a una dieta vegetariana, i ricercatori hanno sottoposto ciascuno a dettagliati questionari alimentari. A ciascun volontario è stato dunque assegnato un punteggio tanto maggiore quanto minore era il suo consumo di cibi di origine animale.

Nel corso del periodo di osservazione sono stati registrati diversi decessi per infarto, ictus o altri problemi cardiovascolari. E' emerso che coloro che seguivano una alimentazione semi-vegetariana e quindi povera di cibi di origine animale (per i quali il 70% di tutto il cibo consumato era costituito da prodotti di origine vegetale) avevano un rischio di morte per cause cardiovascolari ridotto del 20% rispetto a quanti consumavano una dieta meno vegetariana (meno del 45% dei cibi di origine vegetale).

Lo studio mostra che è sufficiente abbondare nei prodotti di origine vegetale per proteggere la propria salute, anche senza seguire indicazioni alimentari specifiche su cibi da evitare o da prediligere.

 

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