Angelina Mango con La noia ha vinto il festival di Sanremo 2024. Alle sue spalle Geolier con il brano I’ p’ me, Tu p’ te, Annalisa con Sinceramente, Ghali con Casa mia, Irama con Tu no. Una top five composta tutta da artisti che rappresentano le nuove generazioni della musica e intercettano le tendenze del mercato. «Siete matti, grazie di cuore all’orchestra, a te Amadeus, a Fiorello, al mio team, alla mia famiglia, grazie che siete venuti», ha detto tra le lacrime l’artista ventiduenne, figlia di Pino Mango e Laura Valente.
A Loredana Bertè, con il brano Pazza, è andato il Premio della Critica Mia Martini; ad Angelina Mango sono andati anche il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla, con 22 voti, e il Premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale. Il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo è stato assegnato a Fiorella Mannoia con Mariposa.
La valanga di preferenze ha mandato in tilt il televoto: artisti e fan hanno segnalato problemi nella ricezione dei messaggi di conferma. Ma la Rai - dopo le opportune verifiche - ha precisato che la grande quantità di preferenze era stata regolarmente acquisita e che nessun voto sarebbe andato perso.
Per chiudere il suo ultimo festival Amadeus ha voluto accanto a sé ancora l’amico Fiorello: dopo le ore piccole con Viva Rai2! e le incursioni all’Ariston, lo showman si è preso il palco con una rivisitazione dell’Uomo in frac su un mash-up tra Domenico Modugno e Billie Jean di Michael Jackson, con un costume luminoso dagli inserti led, con i ballerini della Compagnia ucraina di danza hi tech di Kiev. Il suo show ha spaziato tra gli ascolti boom del festival e la decisione del direttore artistico di lasciare dopo cinque edizioni consecutive. «Quest’uomo ha fatto cose incredibili, sta facendo cose straordinarie, tu hai fatto il 67%: non sei più un partito, sei una coalizione da solo. Questo vince le Europee e si prende l’Eurofestival, state attenti».
«È il nostro ultimo festival», ha ricordato Fiorello. «Ha bisogno di riposo, perché quando finirà andrà a fare i Soliti ignoti, i pacchi, il Capodanno di Rai1, l’Arena Suzuki. Sai a chi penso? A Josè». E poi, rivolto al figlio del direttore artistico seduto in prima fila: «Sono cinque anni che sei lì, gli italiani ti hanno visto crescere su quella poltrona». L’anno prossimo te tocca andà a scuola. E il professore appena ti vedrà dirà: Josè Sebastiani, con il codice 01, vieni interrogato». Si è lasciato scappare un vaffa quando Amadeus lo ha sorpreso di spalle sul palco per fargli uno scherzo. E dopo le polemiche sul caso Travolta, ecco la "pubblicità palese" all’abito Armani e Il ballo del qua qua sulle note di Farfallina di Luca Carboni.
Dopo i fischi di venerdì, alla fine della serata cover, e quelli di questa sera, alla lettura della classifica provvisoria, gli applausi hanno premiato l’esibizione di Geolier, mentre tutto il pubblico si è alzato in piedi a incoraggiare Angelina Mango, scivolata salendo sul palco.
La finale è filata via tra una dedica, un appello, un abbraccio alle mamme in platea. BigMama ha urlato la sua La rabbia non ti basta «a tutte le persone insicure, a chi prova vergogna: credete sempre in voi stessi, credete nei vostri sogni e se volete ballare, ballate». Gazzelle ha dedicato la sua Tutto Qui a «Giovanna, una persona che mi manca molto». Dargen D’Amico ha cantato Onda Alta e poi ha baciato Mara Venier: Amadeus lo ha ringraziato «per avere portato allegria e al tempo stesso riflessioni profonde». I Negramaro hanno proposto Ricominciamo tutto e hanno urlato: «Viva la musica, viva la libertà, viva la pace». Mahmood ha convinto con la sua Tuta Gold e poi ha ringraziato «tutte le artiste e gli artisti che ci hanno regalato la loro visione del mondo in maniera totalmente libera su questo palco. Viva le differenze e la libertà di pensiero sempre e comunque». Il pensiero di Emma è andato al papà Rosario, mancato nel 2022: «È stato il primo a lanciarmi sul palco: gli prometto che ci resterò fino a quando avrò fiato in corpo».
Ghali si è fatto suggerire dall’alieno Rich che lo accompagnava il suo «Stop al genocidio». E mentre Tedua si esibiva sulla Costa Smeralda tra il pubblico sono apparsi bandiere palestinesi e cartelli con stop al genocidio e cessate il fuoco. La Sad hanno sollevato una bandiera verde, viola e blu: «Non rappresenta ideali politici, ma i valori della lotta alla discriminazione, alla violenza, all’odio, all’abuso e al sessismo. È solo il primo passo per cambiare l’Italia al meglio se tutti lo vogliamo». Mr. Rain ha lasciato i fiori su una delle Due Altalene sul palco, con dedica a «tutte le persone che hanno il vuoto dentro». Sangiovanni a 21 anni ha capito che «la sconfitta e la vittoria non sono davvero importanti, ma la vittoria è stare bene o quanto meno provarci».
Superospite Roberto Bolle, incantevole sulle note del Bolero di Ravel. Gigliola Cinquetti ha riproposto Non ho l’età, a sessant’anni dalla vittoria al festival: «Questa canzone se n’è andata per conto suo, fra la gente, è diventata della gente, adesso è come se fosse tornata a casa».
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