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Contro la siccità in Sicilia un Vademecum per non sprecare acqua

Ventiquattro regole indicate dal commissario per l’emergenza, Schifani: «Serve l’impegno di tutti»

Ventiquattro regole per non sprecare l’acqua, rivolte ai cittadini in una delle fasi più delicate di una piaga cronica, a conferma – se ce ne fosse ancora bisogno – che la siccità, nell’Isola, ha raggiunto livelli da allerta rossa. È il senso del «Vademecum delle azioni e buone pratiche finalizzate al risparmio idrico potabile ed alla riduzione dei consumi», redatto dal segretario generale dell’Autorità di bacino Leonardo Santoro, nominato commissario delegato per l’emergenza idrica dal presidente della Regione Renato Schifani: un prontuario che i sindaci dei Comuni delle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani – quelle in cui è stato necessario effettuare in questi giorni dei razionamenti – dovranno tradurre in ordinanze contingibili e urgenti, provvedendo alla loro attuazione e osservanza anche attraverso la Polizia municipale.

L’elenco è lungo e articolato. Tra i «suggerimenti», l’applicazione di valvole rompigetto ai rubinetti, l’invito a controllare l’efficienza degli impianti idrici, a razionalizzare gli utilizzi in cucina, ad usare lavastoviglie e lavatrici sempre a pieno carico, ad innaffiare solo nelle ore notturne, a non utilizzare l’acqua potabile per il lavaggio di veicoli privati, a preferire l’impiego della doccia rispetto a quello della vasca e a non alimentare con risorsa domestica le fontane ornamentali e le piscine. E ci sono anche esempi pratici, da seguire o non ripetere, come non lavarsi i denti con il rubinetto aperto, evitando così di sprecare fino a 30 litri del prezioso bene, a fronte di un solo litro e mezzo con un utilizzo corretto, oppure scongelare gli alimenti all’aria e in una bacinella, anziché lasciarli sotto l’acqua corrente calda o fredda. E ancora: riutilizzare il contenuto tolto dall’acquario per annaffiare le piante e i fiori, in quanto ricco di sostanze fertilizzanti, oppure, nel caso in cui si usi la lavastoviglie, sciacquare i piatti prima, con il brodo di cottura della pasta o con la quantità di risorsa usata per lavare le verdure.

In tema di elettrodomestici, poi, si consiglia di sostituire i vecchi modelli con quelli a risparmio energetico, mentre nei bagni viene caldeggiato lo sciacquone a doppio tasto, con il quale è possibile risparmiare anche 100 litri d’acqua al giorno, considerando che con lo scarico mono-pulsante si usano fino a 16 litri. Ma nell’elenco ci sono anche metodi di risparmio antichi, come quello dell’installazione di sistemi di raccolta per l’acqua piovana per usi non potabili (ad esempio lavaggio auto) e per innaffiare. Tutte «buone pratiche» dettate dalla «grave crisi idrica che stiamo vivendo, e che», sottolinea Schifani, «richiede l’impegno di tutti, istituzioni e cittadini, anche nei comportamenti quotidiani. La Regione sta lavorando per utilizzare al meglio le risorse a disposizione per l’agricoltura e gli usi potabili provando anche a reperirne di nuove, e abbiamo chiesto al governo nazionale di sostenerci nei nostri sforzi. Occorre, però, che anche la popolazione attui comportamenti virtuosi e responsabili».

Sulla stessa lunghezza d’onda l’Anci Sicilia, che per voce del presidente Paolo Amenta e del segretario Mario Emanuele Alvano, e parallelamente al Vademecum, chiede a tutti i sindaci «di diffondere anche attraverso i siti istituzionali, social media e a mezzo stampa le regole di base per limitare al massimo lo spreco dell’acqua», ricordando «che tra le regole da adottare rientrano: controllare il funzionamento dei rubinetti, fare la doccia anziché il bagno, utilizzare il ciclo economico per lavatrice e lavastoviglie e non fare scorrere acqua mentre si lavano i denti o durante la rasatura».

L'ordinanza commissariale con il vademecum si può trovare a questo indirizzo.

 

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