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Precari Covid, proroga di un anno per le stabilizzazioni: appello alla Regione Siciliana per un prolungamento dei contratti

«Apprendiamo con soddisfazione che la Camera ha approvato l’ordine del giorno che impegna il governo a stabilizzare tutti i precari della sanità, in prima fila contro il Covid. A maggior ragione, in attesa dell’approvazione del decreto «mille proroghe», chiediamo all’assessore alla Sanità Giovanna Volo la proroga di almeno due mesi dei contratti per i lavoratori e anche per i commissari, così da consentire un transito non traumatico». Lo dice il deputato regionale di FdI Marco Intravaia, sull'approvazione alla Camera dell’ordine del giorno relativo ai precari Covid.

«È la direzione indicata da Fratelli d’Italia che si sta battendo per la difesa di tutti i precari Covid- aggiunge Intravaia -. Un grazie particolare al deputato Francesco Ciancitto e all’ex assessore regionale Ruggero Razza, il cui contributo sulla questione è stato riconosciuto a livello nazionale».

L’ordine del giorno varato il 21 dicembre e approvato in prima lettura alla Camera assieme alla manovra costituisce una nuova spinta alla stabilizzazione del personale sanitario precario assunto a tempo determinato durante la pandemia di Covid-19. Prevede la proroga dei termini al 2024 per le stabilizzazioni. Già avviate con la precedente legge di bilancio, le assunzioni riguardano un totale di 48 mila professionisti nel 2022. Lo scorso anno, al primo via libera alle stabilizzazioni, il personale sanitario interessato contava 47.994 professionisti secondo le stime della Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso). In particolare, il provvedimento riguardava 8.438 medici, 22.507 infermieri e 17.049 operatori sociosanitari e altro personale sanitario.

In un anno varie Regioni hanno avviato le stabilizzazioni, anche se non si ha ancora un quadro completo a livello nazionale. Al momento, secondo un monitoraggio di Fiaso, la Puglia ha annunciato 3.333 stabilizzazioni, la Campania 3.550, la Calabria 3.633, il Lazio 4.800 e il Piemonte 1.137. Molto, dunque, resta ancora da fare ma l’emendamento alla nuova manovra, afferma il presidente Fiaso Giovanni Migliore, «aumenta la finestra entro la quale calcolare i requisiti per la stabilizzazione e ciò potrebbe permettere ad altri professionisti di rientrare nella categoria del personale da assumere stabilmente. Il tema del personale resta centrale e qualunque norma tesa a dare maggiori risorse al Servizio sanitario nazionale a tal scopo - commenta - è benvenuta».
Prioritario però, avverte, «è ora superare il tetto di spesa per il personale, fermo al 2004». Sul fronte degli infermieri, invece, sarebbero circa 12 mila quelli stabilizzati in un anno, sottolinea il segretario del sindacato Nursind, Andrea Bottega. Oltre 10 mila, precisa, «sono pertanto ancora da stabilizzare e non è detto che con questa proroga si riesca a stabilizzarli tutti. Forse potremmo arrivare a 7-8 mila».

Fermo restando che «stabilizzare i precari non significa potenziare gli organici - conclude Bottega -, accogliamo con favore la misura, ma chiediamo che si dia seguito alle assunzioni anche usando le graduatorie esistenti, perché la carenza di infermieri è drammatica». La proroga - rispetto ai termini già indicati nella manovra 2022 - è prevista da un emendamento del Pd alla attuale legge di Bilancio approvato in commissione. Gli enti del Sistema sanitario nazionale potranno dunque assumere a tempo indeterminato, entro il 31 dicembre 2024 anziché entro la fine del 2023, tutti i professionisti che abbiano maturato 18 mesi di servizio nella sanità pubblica entro il 31 dicembre 2023 (invece che entro fine 2022), di cui almeno 6 nella fase di emergenza per la pandemia da Covid-19.

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