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Sicilia gialla e arancione, nuova ordinanza di Musumeci: misure più severe anche per Vittoria e Comiso

Nello Musumeci

Mentre tutta la Sicilia si appresta a tornare in zona gialla, l'ordinanza n. 86 firmata in serata dal presidente della Regione Nello Musumeci, introduce le restrizioni da "zona arancione", previste dalla normativa nazionale, in due Comuni del Ragusano: si tratta di Comiso e Vittoria.

Il provvedimento sarà valido da sabato 28 agosto e fino a lunedì 6 settembre compreso. La decisione si è resa necessaria per contenere i contagi da coronavirus nei territori coinvolti.

Salgono dunque a 4 i comuni in arancione: oltre a Comiso e Vittoria dell'elenco fanno parte anche Niscemi, in provincia di Caltanissetta, e Barrafranca nell'Ennese. 

I comuni in zona gialla

Restano così 51 i comuni che da lunedì scorso sono in zona gialla. In provincia di Agrigento: Licata, Porto Empedocle, Racalmuto, Ravanusa. In provincia di Caltanissetta: Butera, Gela, Mazzarino, Niscemi (zona arancione), Riesi. Nel Catanese: Aci Castello, Castel di Iudica, Fiumefreddo di Sicilia, Grammichele, Gravina di Catania, Mascalucia, Mazzarrone, Motta Sant'Anastasia, Palagonia, Ramacca, San Cono, San Michele di Ganzaria, San Pietro Clarenza, Valverde, Viagrande. Nell'Ennese: Barrafranca (zona arancione), Piazza Armerina, Pietraperzia. Nel Messinese: Pace del Mela, Rodì Milici, San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, Villafranca Tirrena. In provincia di Palermo: Capaci, Cinisi, Terrasini. Nel Ragusano: Acate, Chiaramonte Gulfi, Ispica. Nel Siracusano: Augusta, Avola, Carlentini, Francofonte, Lentini, Noto, Pachino, Priolo Gargallo, Rosolini, Solarino. In provincia di Trapani: Campobello di Mazara, Castellammare del Golfo, Castelvetrano, Custonaci, Pantelleria.

Le misure

Ecco le misure previste dall’ordinanza n. 85 del 22 agosto 2021 firmata dal presidente della Regione Nello Musumeci.

Per tutti i Comuni inseriti nell'ordinanza dello scorso 22 agosto, dal 24 agosto al 6 settembre (compreso) è prevista l’applicazione delle seguenti misure: uso obbligatorio delle mascherine in tutti i luoghi al chiuso e in quelli all’aperto ove sono presenti più soggetti (ad esempio, strade e piazze), ad eccezione dei bambini di età inferiore ai 12 anni, di chi è affetto da patologie che ne rendono incompatibile l’utilizzo e di chi svolge attività sportiva all’aperto; è inoltre previsto il divieto di assembramento nelle aree pubbliche; infine, per i banchetti e gli eventi privati restano ferme le disposizioni vigenti, con l’obbligo per gli operatori e per i partecipanti di avere effettuato il tampone nelle 48 ore antecedenti.

Nei Comuni interessati dalle misure, l’Asp competente per territorio promuove, con i sindaci, il Distretto sanitario e la rappresentanza dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, un tavolo tecnico per raggiungere, nel territorio comunale, il target del 70 per cento di vaccinati in prima dose. L’Asp potrà compiere tutti gli atti necessari a reperire personale amministrativo e medico necessario per attivare la vaccinazione decentrata e a domicilio.

L’Asp, infine, monitorerà l’efficacia delle misure adottate. Alla scadenza, in caso di mancata progressione del target previsto di vaccinati almeno in prima dose e in presenza di una incidenza dei contagi superiore a 250 casi per centomila abitanti, potranno essere disposte ulteriori misure di contenimento.

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