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Ordinanza anti Covid in Sicilia e mascherine negli uffici pubblici, anche gli alleati contro Musumeci

Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana

Tutti contro Nello Musumeci e la nuova ordinanza per il contenimento dei contagi da Covid-19 in Sicilia. Ogni partito, alleati compresi, chiedono di rivedere il documento. La Lega si spinge oltre e bolla come "illogica e pericolosa" l'ordinanza firmata dal presidente della Regione.

A correre in soccorso di Musumeci c'è Alessandro Aricò, che aderisce a DiventeràBellisima, il partito del governatore: "Il provvedimento emanato dal presidente della Regione va nella direzione di incentivare il ricorso alle vaccinazioni e ciò è sacrosanto, a costo di essere per alcuni impopolare e di prestare il fianco ad attacchi politici scomposti e ipocriti, finalizzati solo alla ricerca di consenso elettorale".

Gli attacchi degli alleati

L'affondo più duro all'ordinanza anti-Covid arriva da sette deputati siciliani della Lega (Catalfamo, Cafeo, Caronia, Figuccia, Pullara, Ragusa e Sammartino): "Un atto che sembra frutto di improvvisazione e che rischia di aggravare la già grave situazione". Una ordinanza che secondo i parlamentari regionali salviniani "appare ampiamente inapplicabile, oltre che per altri versi illogica e nel suo complesso pericolosa".

Vagamente più sfumato ma non meno diretto l'intervento di Fratelli d'Italia: "Pur condividendo appieno la finalità di fronteggiare l'avanzata dei contagi da Covid-19, invitiamo il presidente della Regione a specificare più chiaramente, e se necessario anche rivedere, alcune delle misure previste al fine di rendere più efficaci e certe le loro attuazioni. In particolare, vanno chiarite le disposizioni sugli uffici pubblici che limitano gli accessi solo a chi possiede il green pass e la stessa definizione di ufficio pubblico".

I sindaci siciliani chiedono chiarimenti

Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e anche presidente di Anci Sicilia chiede "necessari e urgenti chiarimenti interpretativi su alcune disposizioni" e pone "forti perplessità, in particolare, sulla possibilità di inibire anche concretamente l'accesso fisico agli uffici pubblici".

Il capogruppo del M5S all'Ars Giovanni Di Caro e i componenti 5Stelle della commissione Salute, Giorgio Pasqua, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca: "L'ordinanza di Musumeci? Tardiva, confusa e speriamo non sia del tutto inutile al punto in cui siamo. La sensazione, suffragata purtroppo dai numeri, è che a Musumeci troppe cosa siano sfuggite di mano: sia sul fronte fronte Covid che su quello, altrettanto drammatico, degli incendi. Come sempre corre a chiudere la stalla quando i buoi, tantissimi buoi, sono irrimediabilmente scappati".

La difesa del partito di Musumeci

"I fatti parlano chiaro, in Sicilia come nel resto d'Italia: il 92 per cento dei ricoverati per Covid- 19 sono non vaccinati e i contagi in continua e netta risalita - dice Alessandro Aricò, capogruppo all'Ars di DiventeràBellissima -. L'ultima ordinanza del presidente Nello Musumeci prende atto di tutto ciò e giustamente introduce ulteriori misure a tutela della salute dei siciliani e per cercare di scongiurare un eventuale lockdown che sarebbe deleterio per il comparto produttivo".

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