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M5s tra scissione e nuovo voto su Rousseau: la Sicilia guida la fronda contro il governo Draghi

La delegazione M5s guidata da Beppe Grillo durante le consultazioni con Mario Draghi

C'è aria di scissione all'interno di M5s. L'alternativa, invece, potrebbe essere la ripetizione del voto su Rousseau sul sostegno al governo Draghi.

Si fa sentire sempre di più la fronda di chi è contrario a dare fiducia al nuovo esecutivo. E la Sicilia è tra le regioni dove è più forte il malumore. "Disattesi ciò che era stato postulato su Rousseau e le aspettative di Mattarella per un governo di alto profilo: l'esecutivo Draghi non ci ispira la minima fiducia, spero vivamente che non gliela votino i nostri colleghi a Roma", dice il capogruppo de M5S all'Ars, Giovanni Di Caro.

"Con l'assegnazione alla Lega del ministero dello Sviluppo economico - aggiunge i deputato Ars - il ministero della Transizione ecologica decantato su Rousseau, che ha convinto parecchi iscritti al Movimento a votare sì, si può considerare morto in culla. Per quanto concerne la lista dei ministri, dico che sono profondamente deluso solo per usare un eufemismo. Ci sono aggettivi nettamente più calzanti, ma che preferisco non usare per educazione".

Uno dei motivi del malumore è legato all'assenza di un ministro siciliano. "L'avere completamente escluso la Sicilia dalla lista dei ministri - aggiunge Di Caro - è un fatto imperdonabile che non può essere compensato da eventuali nomine di viceministri e sottosegretari. Si è passati da un governo a trazione centro-meridionale ad uno spiccatamente sbilanciato verso il Nord".

Ma gli oppositori non arrivano solo dalla Sicilia. La senatrice M5s Barbara Lezzi, per esempio, in una intervista al Fatto Quotidiano chiede di ripetere la consultazione su Rousseau in merito all'appoggio a Draghi e tuona: "Questo governo è un suicidio". Se il voto su Rousseau non venisse ripetuto, fa sapere, "voterò no alla fiducia".

Interpellata sul ministero alla Transizione ecologica che c'è, Lezzi ribatte: "Non è ciò che aveva promesso Grillo", il quesito "parlava del superministero. Gli iscritti hanno votato su altro, quindi la consultazione va ripetuta. Lo statuto lo consente, entro cinque giorni dalla precedente votazione". A suo avviso "c'è un tema di competenze".

Dello stesso avviso quattro consiglieri comunali M5S ad Asti. Massimo Cerruti, Giorgio Spata, Davide Giargia e Martina Veneto hanno scritto a Beppe Grillo e Vito Crimi: "Volendo innanzitutto rimarcare ancora una volta quanto di buono è riuscito ad ottenere sinora il M5S al Governo - è la lettera - il gruppo consiliare del Comune di Asti esprime però contrarietà alle modalità con cui si è giunti alla formazione dell'attuale governo in costruzione ed alla offerta di disponibilità ad appoggiarlo da parte del M5S nazionale". La loro richiesta è aggiornare il quesito su Rousseau e riconsiderare la fiducia al governo Draghi.

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