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Stop al Reddito di cittadinanza e soldi alla sanità, le condizioni di Renzi per il Conte ter

Matteo Renzi

La soluzione è ancora lontana, ma passo dopo passo la strategia di Roberto Fico punta al nodo principe, quello legato alla permanenza di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi.

Parte a Montecitorio il cantiere sul programma, tappa necessaria lungo la strada per arrivare al Conte ter. Questa mattina il presidente della Camera ha aperto un tavolo tecnico composto dai rappresentanti dei gruppi che ha consultato negli ultimi giorni.

Nella sala della Lupa intorno ad un enorme tavolo che garantisce il distanziamento anti-Covid, si sono riuniti, insieme a Fico, i capigruppo M5S Davide Crippa ed Ettore Licheri, quelli del Pd Graziano Delrio e Andrea Marcucci, per Iv i capigruppo Maria Elena Boschi e Davide Faraone, per Liberi e Uguali Federico Fornaro e Loredana De Petris, per 'Europeisti-MAIE-Centro Democratico' i senatori Raffaele Fantetti e Maurizio Buccarella, per il Gruppo parlamentare 'Per le Autonomie del Senato Albert Laniece e Gianclaudio Bressa, per CD-Maie Bruno Tabacci ed Antonio Tasso

Resta un clima di incertezza, a partire dalle scelte di Matteo Renzi. Mentre prosegue il confronto nella maggioranza sul programma iniziano ad emergere i primi nodi: il reddito di cittadinanza e le politiche attive del lavoro sarebbero state al centro di un duro confronto tra i presenti al tavolo anche se alcune fonti negano che i toni siano stati alterati. Il compito del presidente della Camera Roberto Fico resta quello di favorire un'intesa su un programma di governo comune tra le forze della maggioranza.

Nel frattempo, Matteo Renzi chiede che non si perda tempo, ribadisce le sue richieste programmatiche - dai soldi alla sanità, alla giustizia e al piano vaccini - e reclama una squadra di livello. "Alla fine di questa settimana, avremo, spero, il nuovo governo. Dovrà essere - dice il leader di Iv - all'altezza delle sfide di questo periodo. E dovrà essere un governo di persone capaci e meritevoli. Solo così l'Italia si salva".

Anche Nicola Zingaretti, però, fissa alcuni paletti. A partire da chi dovrebbe a suo avviso guidare l'esecutivo e chi rivestire il ruolo di ministro dell'Economia: Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri. "Sono cose che non vanno nemmeno ripetute - sostiene il leader Dem - perché poi diventano una notizia".

Ufficialmente, Zingaretti sostiene anche di non temere "trappole" da parte di Renzi nella trattativa per formare un nuovo esecutivo. "Siamo fiduciosi che la disponibilità data da tutti sia una volontà sincera", premette il segretario del Pd. "E' giusto che ci sia un confronto schietto". Ma che la sfida sia complessa lo dimostra anche la scelta del leader del Pd di fare il punto con i vertici del partito nella pausa dei lavori del tavolo del programma riunito da stamane a Montecitorio.

Il confronto favorito dal presidente Fico proseguirà nel pomeriggio e non si esclude che su alcuni nodi programmatici possano esserci delle riunioni ad hoc.

In attesa di capire l'esito della giornata il centrodestra va all'attacco. Il leader della Lega Matteo Salvini spera che "la manfrina finisca in settimana. Ormai - aggiunge - non mi stupisco più di niente perché molti parlamentari piuttosto che mollare la poltrona voterebbero anche il governo degli alieni".

Se il tavolo tecnico fallisse si ritornerebbe comunque al punto di partenza. Il presidente Sergio Mattarella potrebbe fare un nuovo giro di consultazioni e ogni tipo di scenario potrebbe a quel punto emergere. Persino quello di una "maggioranza Ursula" con FI in maggioranza ma senza più Conte premier. Ma, a quel punto, trovare il nome giusto sarebbe un'impresa.

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