Pronto a chiudere le scuole fra due settimane se i contagi da Coronavirus non dovessero diminuire. L'annuncio è arrivato nel corso della conferenza stampa del governatore Nello Musumeci, convocata al PalaRegione di Catania. Presenti anche il vice presidente Gaetano Armao, l'assessore alla Salute, Ruggero Razza e all'Istruzione, Roberto Lagalla.
Scuole
"Se fra due settimane i dati non ci dovessero convincere - ha detto Musumeci -, stabiliremo misure maggiormente restrittive e chiuderò anche le scuole primarie e le prime classi della media. E questo nessuno potrà impedircelo. Allo stato non sono le scuole il focolaio però se il dato non cala tutto quello che sarà necessario sarà fatto".
"La settimana in cui abbiamo chiuso le scuole - spiega Lagalla - è stata utile per evitare una diffusione del virus vista la poca attenzione da parte di qualcuno durante le festività natalizie. Nelle scuole in Sicilia l'incidenza è dello 0,33%. Adesso abbiamo 15 giorni per verificare cosa sta succedendo e l'andamento dei contagi nelle aule dell'Isola, siamo pronti a correre ai ripari o a ripartire potenziando i trasporti".
Vaccini
"Siamo una delle regioni con il più alto numero di contagi ma siamo anche una delle regioni che ha fatto un’ottima campagna di vaccinazione e che ha utilizzato già tutte le dosi - ha spiegato il governatore siciliano - . Se continuiamo ad usare l’aspirina anziché il bisturi ci ritroveremo in primavera ad essere ancora chiusi. Abbiamo usato le dosi disponibili - ha aggiunto poi l’assessore alla Salute, Ruggero Razza - ma siamo stati costretti a rallentare per fare magazzino per il richiamo".
Proroga della zona rossa
Se la zona rossa non dovesse funzionare la Regione Siciliana attuerà misure ancora più rigorose e prorogherà il provvedimento ha annunciato Musumeci sottolineando che "se le misure non vengono osservate e se nessuno controlla e sanziona non otterremo alcun risultato". "C'è una minoranza di siciliani - ha aggiunto - che per incoscienza o per altro non rispetta le regole causando grandi sacrifici sociali ed economici a tutti gli altri". Il presidente della Regione, sulle polemiche per la zona rossa in Sicilia, è intervenuto parlando dell'Isola come di "una terra pirandelliana dove 'c'è chi la vuole cotta e c'è chi la vuole cruda'', c'è sempre qualcuno che si lamenta, ma noi tiriamo dritto per tutelare salute e vite".
Il governatore ha ricordato che "la Sicilia è la prima regione italiana per numero di vaccinazioni" e che le decisioni sulla zona rossa sono state adottate dopo "un attento esame con gli assessori Razza e Lagalla dei parametri del contagio". "La possibilità di adottare misure per ridurre l'impennata dei contagi, che ha seriamente preoccupato il governo e il sistema sanitario regionale - ha osservato - è una decisione sofferta e a lungo meditata. Non è una scelta dettata da spinte emotive".
"Evitare che la gente muoia"
"Qui l’unico desiderio che diventa diritto è evitare che la gente muoia...". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, Catania. "Serve collaborazione, confronto e umiltà. Non polemiche...", ha aggiunto.
Le decisioni sulla zona rossa sono state adottate dopo "un attento esame con gli assessori Razza e Lagalla dei parametri del contagio". Ha detto il presidente della Regione. "La possibilità di adottare misure per ridurre l’impennata dei contagi - ha aggiunto -, che ha seriamente preoccupato il governo e il sistema sanitario regionale, è una decisione sofferta e a lungo meditata. Non è una scelta dettata da spinte emotive". Il presidente Musumeci, sulle polemiche per la zona rossa in Sicilia ha parlato dell’Isola come di "una terra Pirandelliana dove 'c'è chi la vuole cotta e c'è chi la vuole crudà, c'è sempre qualcuno che si lamenta, ma noi tiriamo dritto per tutelare salute e vite".
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