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Dpcm e decreto Natale, Sicilia blindata: ecco chi può tornare, vietato andare dai parenti e nelle seconde case

"Mia sorella e mio fratello che lavorano al Nord possono tornare in Sicilia per Natale e Capodanno?". Una domanda molto semplice con una risposta apparentemente altrettanto ovvia: secondo il decreto sugli spostamenti, no. Dal 21 dicembre al 6 gennaio, non possono rientrare. Non è inoltre passata la richiesta di permettere i ricongiungimenti in base al grado di parentela. Dunque anche la Sicilia sarà blindata, salvo specifiche ragioni di salute o di lavoro o se si può dimostrare che si fa ritorno nel proprio domicilio o nella propria casa di residenza.

C'è una linea dura sugli spostamenti tra Regioni nelle festività, ma anche tra Comuni il 25 e 26 dicembre e l'1 gennaio: non è passata ad esempio la richiesta di permettere i ricongiungimenti in base al grado di parentela, il che sbarra la strada non poco a chi vuole mettersi in viaggio. Il dpcm permetterà di muoversi per tornare nella propria casa di residenza o domicilio o di "entrare" in Sicilia per "situazioni di necessità". Ma cosa si intende per situazioni di necessità? Su questo punto soprattutto si attendono ulteriori chiarimenti da parte del governo, come ha annunciato il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando.

Nello stato giuridico della "necessità", per esempio, può rientrare anche lo spostamento, per assistere un parente malato o solo? "Certo", ha risposto Orlando. Sugli spostamenti dei cittadini tra regioni per incontrare i parenti per le feste natalizie, ha spiegato: "C'è ancora un'interlocuzione in questo momento con le Regioni, alcuni particolari saranno chiariti a breve. Tendenzialmente gli spostamenti devono essere legati allo stato di necessità perché siccome non è possibile pensare di mettere un vincolo sul numero delle persone che si siedono a tavola, per evitare tavolate l'unico modo è evitare gli spostamenti di massa. Questa cosa già oggi già vige nelle regioni arancioni e rosse. Probabilmente si cercherà di andare incontro alle persone sole e alle situazioni dei piccoli Comuni. Ma va ricordato che già oggi, nello stato di necessità ci si può muovere tra un comune e l'altro".

Stato di necessità a parte, si potrà tornare nel proprio domicilio o nella propria residenza. Dunque, porte aperte per un gran numero di studenti siciliani che dal Nord vorranno tornare a casa per le feste. Più difficile invece il ritorno per chi lavora oltre i confini dell'Isola, dove ha domicilio o residenza. In quel caso la possibilità di raggiungere la Sicilia dipenderebbe solo dallo stato di necessità o salute o da eventuali ragioni di lavoro.

Divieto di spostarsi dal 21 dicembre al 7 gennaio anche per chi ha la seconda casa in Sicilia. Dunque, se si ha la residenza o il domicilio a Milano, ad esempio, non sarà possibile trascorrere le feste nella seconda abitazione a Palermo o a Catania o in qualunque altra città dell'Isola.

Non solo. Nelle giornate del 25 e del 26 dicembre 2020 e dell'1 gennaio 2021 sarà vietato ogni spostamento tra Comuni, anche in questo caso c'è la deroga delle esigenze lavorative, delle situazioni di necessità o dei motivi di salute.

Può dunque capitare che a Natale da Milano si possa raggiungere Palermo, se si hanno i requisiti, ma una volta giunti nel capoluogo, per esempio, non si potrebbe far visita ai parenti o fare una passeggiata anche nei comuni più vicini come Bagheria o Capaci. Ovviamente non mancano le polemiche. Con le Regioni sul piede di guerra. "Trovo assai scorretto che il Governo adotti una simile misura senza neppure parlarne con gli enti locali". Lo evidenzia il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti commentando stamani via fb le limitazioni previste dal nuovo Dpcm sul covid.
"Mentre le Regioni discutono dei suggerimenti da dare al Governo, le legge è già stata fatta: tutti in casa, a prescindere da dati, zone gialle, diffusione del virus - commenta -. Ma deve essere chiaro di chi è la responsabilità di tutte queste assurdità"

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