La tassa sulla plastica prevista in manovra fa discutere. Protestano i produttori e adesso alza la voce anche il leader della Lega Matteo Salvini: "A proposito di tasse in manovra, solo quella sulla plastica farà aumentare del 10% i prezzi dei prodotti di larghissimo consumo. Significa, per esempio, pagare almeno il doppio l'acqua minerale, mica il caviale! Governo bugiardo: è questo l'aumento selettivo? Quello sull'acqua, la verdura e i biscotti? Vergogna".
Oltre a Salvini, protesta anche Federdistribuzione: "Una misura che negli intenti vuole promuovere la sostenibilità ambientale ma che in realtà non tiene conto di molti fattori che potrebbero avere impatti estremamente negativi su diversi ambiti", commenta il presidente Claudio Gradara. "Il tema delle plastiche è ormai al centro dell'attenzione da diversi mesi - osserva Gradara - ma spesso se ne è discusso senza prendere nella giusta considerazione la reale complessità del problema, in grado di generare impatti sulle imprese, sull'occupazione, sui territori e sui consumatori. Per questo il tema deve essere affrontato con grande attenzione e con gradualità, così come peraltro previsto dalle normative europee, che hanno posto degli obiettivi di breve, medio e lungo periodo.
L'imposizione della tassa prospettata dal Governo si configura come un intervento troppo brusco e di eccessiva semplificazione della materia".
E lancia l'allarme: "Intervenire sul mercato della plastica implica la riconversione del tessuto produttivo di un mercato nel quale l'Italia è il secondo produttore in Europa. Occorrono tempo e programmazione - prosegue Gradara -. Inoltre un'imposta sulla plastica comporterebbe ulteriori sacrifici per i consumatori. L'auspicio è che prenda forma il tavolo di lavoro annunciato dal Ministro dell'Ambiente".
Sulla plastic tax interviene anche la Uiltec: "Uno dei tanti balzelli per fare cassa che non risponde ad una logica politica ambientale e che produrrà disagi a consumatori e produttori. Insomma, un provvedimento che produrrà un 'flop' sistematico. Siamo perplessi", commenta il segretario generale Paolo Pirani.
"Deve esser chiaro - continua Pirani - che il sindacato sostiene la prospettiva dell'economia circolare e il presupposto di questa politica basato sulla sostenibilità ambientale, ma nel caso in questione si va in direzione contraria determinando un vero e proprio caos nel settore".
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