Sono giornate calde per la politica italiana e i telefoni dei parlamentari sono roventi. Nella settimana di ferragosto si intrecciano colloqui tra i vari partiti per capire quale sia la scelta migliore da prendere. Per facciata, tutti antepongono il "bene dell'Italia" ma a prevalere, in certi casi, sono logiche di partito o, come rimproverato da alcune frange politiche, interessi di gruppi singoli.
"Inciuci, giochetti di palazzo, governi tecnici o 'di scopo'(?) non fermeranno la voglia degli Italiani di un governo finalmente forte, chiaro, libero, per tornare a correre, per l'Italia dei Sì. Ci stai???", scrive il vice-premier e ministro dell'Interno Matteo Salvini nel suo primo tweet della giornata.
E chi nelle ultime ore allontana l'ipotesi di voto, andando anche contro le idee del segretario dem Zingaretti, è Matteo Renzi. "Andare a votare subito sarebbe 'folle' - ha dichiarato al Corriere della Sera -. Perché adesso ci vuole un governo istituzionale, che permetta agli italiani di votare il referendum sul taglio dei parlamentari, che eviti l'aumento dell'Iva, e che gestisca le prossime elezioni politiche senza strumentalizzazioni".
E spiega, inoltre, che il presidente Mattarella potrà valutare l'incarico a un premier autorevole: "A lui toccheranno le scelte: noi - dice Renzi - dobbiamo consegnargli una ipotesi concreta".
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