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Da Orlando l'ultimo appello all'unità, ma la sinistra non cede. Lega divisa su Musumeci

ROMA. Gli ultimi tasselli per completare il puzzle delle alleanze in Sicilia faticano ad andare al loro posto. Se infatti l'accordo Pd, Alfano e Leoluca Orlando sembra tenere, a sinistra il quadro resta complesso. La proposta del sindaco di Palermo, che include Ap nella coalizione, viene rispedita ancora una volta al mittente da Mdp e Sinistra Italiana ma soprattutto mette in evidenza la prima crepa nel rapporto con Giuliano Pisapia.

Al rifiuto degli esponenti di sinistra di considerare come "civica" una coalizione con Alfano si contrappone invece il sostegno dell'ex sindaco di Milano e alla proposta del primo cittadino di Palermo. I due si sono sentiti questa mattina telefonicamente, a darne la notizia è lo stesso Orlando, che nel corso di una conferenza stampa per fare il punto proprio sulle alleanze invita a non dividersi: "Vogliamo ricordare che Mdp sta nel governo nazionale con Alfano?".

 

Le cose non vanno certo meglio nel centrodestra. Oltre all'impasse in cui si trova Forza Italia, il rinvio della scelta ufficiale di un candidato inizia ad avere ripercussioni anche negli altri partiti. E dopo Fi, è la Lega a dover fare i conti interni. Dalla Sicilia infatti il segretario di Noi con Salvini Angelo Attaguile rompe gli indugi ed invita Musumeci a ritirarsi dalla corsa per palazzo D'Orleans: "A distanza di mesi non e' riuscito a portare a compimento il mandato di ricompattare il centrodestra siciliano".

Una presa di posizione che scatena il caos a livello nazionale costringendo i vertici della Lega ad una smentita: "La questione la sta seguendo Salvini ed il nostro candidato è Musumeci", taglia corto il vice segretario del Carroccio Giancarlo Giorgetti.

In attesa della presentazione ufficiale del candidato del centrosinistra il sindaco di Palermo non rinuncia ad ultimo tentativo in extremis di tenere unita la coalizione annunciando di voler incontrare Mdp e SI. Oltre al primo cittadino del capoluogo siciliano, un appello a non dividersi arriva dal vicesegretario del Pd Maurizio Martina per il quale "sarebbe un errore" mentre il ministro della Giustizia Andrea Orlando parla di "scelta incomprensibile" visto che Mdp ha "partecipato alla coalizione che ha conquistato Palermo della quale faceva parte anche Area Popolare e non sono stati così schizzinosi come dimostrano di essere ora".

Ma è proprio la presenza di Alfano in coalizione a rendere impossibile superare i distinguo. A bocciare l'idea che un'alleanza con Ap sia definita "civica", come sostiene il sindaco di Palermo, ci pensa Francesco Laforgia, capogruppo di Mdp alla Camera: "Se vuoi fare una coalizione di centrosinistra con esponenti del centrodestra - osserva - puoi anche chiamarla civica ma per noi resta un'ipotesi innaturale, indigesta e irricevibile".

Ma nel partito però non la pensano tutti allo stesso modo. Non è un caso infatti che Ciccio Ferrara, vice presidente di Articolo 1 e uomo vicino a Pisapia definisca "generoso il tentativo di Orlando che va apprezzato e sostenuto. Una rottura della sinistra con quel popolo che solo pochi mesi fa ci ha premiato con la vittoria al comune di Palermo sarebbe incomprensibile".

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