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Regionali, Raciti convoca la segreteria. Faraone: Micari è l'uomo giusto. Nel centrodestra nuovi appelli all'unità

PALERMO. Il tempo stringe e il Pd prova a dare un'accelerata in vista delle elezioni regionali di novembre. Dopo la rottura con la sinistra i dem dovranno scegliere la linea da seguire. Il nodo del candidato governatore in Sicilia sarà al centro della segreteria regionale del Pd, convocata per lunedì prossimo dal segretario Fausto Raciti. La riunione nel quartier generale di via Bentivegna a Palermo è in programma alle 15.30.

Il sottosegretario Davide Faraone spinge per il rettore Fabrizio Micari, candidato suggerito da Leoluca Orlando e sul quale anche gli alfaniani nei giorni scorsi avevano dato il loro ok.

"Pur avendo la possibilità di esprimere un nostro candidato in Sicilia abbiamo messo da parte le ambizioni personali per condividere con Leoluca Orlando un esperienza civica che ha permesso di vincere a Palermo e che può vincere anche in Sicilia. Noi ci crediamo e siamo convinti che se il 'modello Palermo' funzionerà alle regionali, e io ci credo, potrà essere ripetuto anche per le politiche". Lo dice il sottosegretario Davide Faraone (Pd).

Anche i nove segretari provinciali del Pd chiedono unità e inviano una lettera alle "forze della sinistra".  "Vi rivolgiamo quest'appello nella speranza che ci possano ancora essere le condizioni per evitare di consegnare la nostra terra alla destra populista o peggio ancora all'approssimazione a 5 Stelle".

E ancora: "In queste settimane - si legge nel documento - lo scontro ha travalicato ogni argine e rischia di provocare rotture dannose nei rapporti tra le diverse formazioni politiche del centrosinistra, ed è per questo che riteniamo indispensabile fare prevalere le ragioni della responsabilità e dell'unità. Non si costruisce il cambiamento in Sicilia senza la sinistra o contro la sinistra, contro i moderati o senza i moderati, senza il Pd o contro il Pd. Serve un approccio ideale e non ideologico: pensiamo che in un momento così difficile e complesso sia necessario ritrovare quell'unità aperta e larga del centrosinistra che può ridare fiducia ai siciliani".

Intanto salgono le quotazioni di Claudio Fava come candidato della sinistra alla ricerca dell'unità per le regionali in Sicilia. Sul vice presidente dell'Antimafia si stanno incentrando i colloqui tra Sinistra italiana, che spinge in questo senso, Mdp e gli altri soggetti coinvolti nelle trattative, tra cui Rifondazione comunista, Possibile di Civati e Verdi, per riunificare il fronte. Fonti della sinistra spiegano che il confronto è in corso già da ieri. Altro nome in campo è quello di Corradino Mineo.

Nell'altra sponda, dopo l'appello all'unità di Silvio Berlusconi interviene, anche l'Udc nazionale attraverso una nota parla di coesione di tutti i partiti del centrodestra. "Il segretario nazionale Lorenzo Cesa sta lavorando, in vista delle elezioni regionali in Sicilia, all'unità di tutte le componenti del centrodestra. L'obiettivo è la necessità di creare un'alternativa rispetto ai governi fallimentari della sinistra e contrastare i Cinque stelle".

Lo stesso concetto viene espresso da Teresa Leto, Coordinatrice di Forza Italia Giovani per la Città di Palermo: "Il centrodestra necessita di ritrovare se stesso attorno a temi condivisi di coesione sociale. Lo spauracchio della sconfitta non può essere l’alibi per scelte forzate. Bisogna lavorare per un’unità sostanziale su programmi concreti attorno a tematiche che diano certezze e serenità agli elettori, alla Sicilia, ai siciliani".

Su Musumeci intato c'è una frenata da parte di Noi con Salvini: "Mi spiace prendere atto che a distanza di mesi l'amico Nello Musumeci non è riuscito a portare a compimento il mandato di ricompattare il centrodestra siciliano. Adesso faccia un passo indietro lui per il bene del centrodestra in quanto ho appurato che non ci sono più le condizioni per una sua candidatura unitaria". Così il segretario nazionale di Noi con Salvini, Angelo Attaguile. Il deputato nazionale è quindi pronto a riprendere la sua candidatura a governatore: "Siamo pronti a correre da soli se non si dovesse trovare un candidato in grado di ricompattare la coalizione - aggiunge Attaguile - e sono pure disposto a sacrificare il mio ruolo nazionale per restare qui in Sicilia a fianco dei miei conterranei che decideranno di sposare il nostro progetto di sincero rinnovamento e rilancio. In ogni caso rimetteremo ogni decisione al nostro leader Matteo Salvini, che ci darà le indicazioni a cui attenerci".

Ma Giancarlo Giorgetti, vice segretario della Lega sulla questione della candidatura in Sicilia tiene a precisare: "La questione della candidatura alla presidenza della regione Sicilia la sta seguendo direttamente Matteo Salvini nell'ottica di un centrodestra unito. In questo senso l'unica proposta presa in considerazione è Nello Musumeci, in grado di ripulire, rilanciare e dare un futuro migliore alla Sicilia. Posizioni diverse da queste sono espresse a titolo personale e non corrispondono alla posizione del movimento Ncs e Lega".

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