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Faraone: "Il no a Micari rafforza M5s e destra. Io ho fatto passo indietro per un progetto ampio"

Davide Faraone

ROMA. "Dire no a Micari significa rafforzare in Sicilia i Cinquestelle e la destra. Trovo tutto surreale. Prima Mdp ci ha chiesto un'alleanza larga e gli è stata subito servita. Poi hanno invocato il 'modello Palermo' e gli abbiamo messo sul tavolo un candidato civico. Se dicono no a prescindere è chiaro che sono intenzionati a rompere l'alleanza".

Lo afferma Davide Faraone, sottosegretario alla Salute, in un'intervista al Corriere della Sera. "Stiamo governando con Alfano e il suo partito dai tempi del governo Letta. Ecco, Bersani e Speranza hanno votato diversi provvedimenti. Si sta in sostanza facendo un accordo politico in sintonia con gli esecutivi nazionali degli ultimi quattro anni", osserva Faraone.

"Alfano ha condiviso l'esperienza delle amministrative di Palermo, siede nella maggioranza con Leoluca Orlando. E posso dire che non ha detto no alla candidatura di Micari". Sull'eventualità che Alfano punti su Nino Caleca, "da un incontro tra il sindaco di Palermo Orlando e Mdp è venuto fuori il nome di Micari. E noi come Pd abbiamo detto sì. Allo stesso tempo, dico che Caleca è una persona rispettabilissima e sono onorato di avere lavorato con lui quando è stato assessore all'Agricoltura", dichiara Faraone.

Quanto al suo nome, "io avrei potuto candidarmi. Ma ho preferito fare un passo indietro, in nome di un progetto più ampio".

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