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Renzi: "Un anno di assalti falliti della sinistra al governo"

Il premier Matteo Renzi

ROMA. «Destra e sinistra hanno passato l'ultimo anno ad assaltare il governo con ogni tono e ogni mezzo. Non ce l'hanno fatta: e dunque oggi indietreggiano, serrano le file e si riorganizzano». Così il premier Matteo Renzi in un colloquio con la Stampa. Sinistra Italiana? «Sono dei nuovi competitor, quindi li rispetto». Ma «certa sinistra ha passato un anno ventre a terra contro di me e contro il governo». «Quando attaccano 'Happy Days' non lo fanno perchè si sentono lontano da Fonzie, ma perchè si sentono lontani dalla felicità». «Io invece credo che la felicità sia l'orizzonte politico da dare agli italiani». «L'Italia - dice il premier - è il Paese che sta crescendo meglio e più in fretta degli altri».

«Ecco perchè la nascita di Sinistra italiana è la certificazione di una sconfitta: la loro. Ed è anche la prova del fallimento del lungo assalto teso a screditare me ed a far cadere il governo». Riflette poi sul centrodestra: «c'è, prima di tutto, una pesante sconfitta di Salvini. Mesi fa», dice Renzi, «lanciò il 'blocca Italià» per il 6 - 7 - 8 novembre. «L'iniziativa di Salvini è fallita. Ed è fallita perchè la parola d'ordine era sbagliata: questo Paese non va bloccato, ma spinto avanti e rilanciato».

Quanto a FI, «stanno tentando di risistemarsi in qualche modo ma l'Italia moderata non seguirà Berlusconi, se l'approdo dovesse essere la subordinazione a quelli del Carroccio». Il premier riflette poi sulle amministrative; se mi sento tanto forte da pensare di poter fare da solo? «So di aver perso un pò di consenso negli ultimi tempi, ma capita quando governi in situazioni difficili e ti tocca far scelte a volte dolorose. Ma sono contento di quest'anno di lavoro», «il Paese è di nuovo in piedi». «Più che alle amministrative - dice Renzi -, penso al referendum sulla riforma costituzionale. Manca giusto un anno. Sarà una battaglia dura perchè avremo tutti contro, sia la destra che certa sinistra. Eppure sono convinto che ce la si possa fare. In ogni caso, è quello il mio spartiacque: se perdo, la mia corsa è finita. Ma questo è il futuro. Per l'oggi dico: hanno tentato la spallata e hanno fallito».

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