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Crocetta azzera la giunta e vola in Tunisia, polemiche ma lui replica: "Qui per lavoro"

Ultimatum ai partiti, o accordo o 'governo del presidente'

PALERMO. Si riserva di tirare la «corda pazza» al suo ritorno, ma solo se i partiti non saranno in grado di scegliere volti e sostanza politica del «suo» Crocetta Quater, affidando il ruolo di «pontiere» al segretario siciliano del suo partito, Fausto Raciti. Il più esaustivo dei messaggi Rosario Crocetta lo lancia sui social, citando Pirandello, mentre il palazzo della Presidenza, a Palermo, è assediato da un esercito di 23 mila forestali rimasti senza paga e lavoro perchè la Regione non ha soldi.

«Ritirare le deleghe e azzerare la giunta, è una scelta non più rinviabile» spiega il governatore siciliano Rosario Crocetta all'indomani del vertice a Roma sul risanamento dei conti, prima di salire su un aereo, diretto a Tunisi «per ragioni istituzionali». In carica restano solo due assessori Mariella Lo Bello (formazione e attività produttive) e Vania Contrafatto (Energia) ma solo «per motivi tecnici», sottolinea il presidente, che vuole accelerare «sui tempi» per arrivare alla formazione di un governo «politico». La dead line scade tra 48 ore.L'alternativa? Un «governo del Presidente».

«La Sicilia non può aspettare - osserva il governatore - fiducioso che i partiti in questi due giorni in cui sarò all'estero, sapranno trovare un'intesa», auspicando che al suo rientro «nulla potrà essere più rinviato». Sulla falsariga del modello romano, non sembra tramontare, anzi, prende piede il sostegno di Ncd; il partito di Alfano, che potrebbe indicare un'assessore tecnico nel Crocetta quater.
Intanto nel Pd il segretario siciliano del Pd Fausto Raciti ha già avviato un un'interlocuzione interna, incontrando il capogruppo all'Ars Antonello Cracolici, Giuseppe Lupo e Baldo Gucciardi, l'assessore uscente alla Salute, nominato da Crocetta all'indomani delle dimissioni di Lucia Borsellino e dell'affaire  «Tutino». In serata, Raciti incontrerà il leader dei renziani di Sicilia, Davide Faraone, che ha blindato l'uscente Alessandro Baccei e preme per una sua riconferma all'Economia.

In giunta, il Pd dovrebbe contare su sei assessori, uno ciascuno, invece, Sicilia democratica e Sicilia Futura, il movimento dell'ex ministro Totò Cardinale con la benedizione del numero due del Pd Lorenzo Guerini. L'Udc, che ha oggi ha riunito il gruppo all'Ars, dovrebbe ottenere due assessori: sarà riconfermato Giovanni Pistorio, che finora ha retto la Funzione pubblica, ma per lui si profila un cambio di delega. In pole anche il segretario regionale dello scudo crociato Gianluca Miccichè.

«Mi trovo a Tunisi non in vacanza ma per questioni istituzionali. Nessuno speculi, dunque. E poi faccio prima ad arrivare a Palermo da Tunisi, se fosse urgente, che da Gela». Lo dice il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, cercando di spegnere sul nascere eventuali polemiche. «Seguo passo passo l'evoluzione politica - aggiunge Crocetta - Sono in contatto costante con il segretario siciliano del Pd Fausto Raciti. Ho dato 48 ore di tempo ai partiti non per andarmene in vacanza, ripeto sono a Tunisi in veste istituzionale, ma per potere raggiungere una intesa che dia serenità alla coalizione in modo da dar vita a un nuovo governo forte».

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