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Nuova scossa, in Turchia e Siria si contano oltre 1.500 morti. Cessata l'allerta tsunami per la Sicilia

La circolazione del treni fermata per mezz'ora alle 6.30

I soccorritori al lavoro tra le macerie

Nuova scossa di terremoto di magnitudo 7.5 nella stessa zona della prima del sisma che ha colpito stanotte la Turchia sud-orientale, con epicentro a 4,4 chilometri da Ekinozu.

La prima violenta scossa di magnitudo 7,8 ha colpito la Turchia dove si contano almeno 1.014 morti e la Siria, uccidendo 473 di persone e oltre 120 nelle aree del Paese controllate dai ribelli. Così sale a oltre 1.t00 il bilancio delle vittime che è destinato a farsi più tragico. La stima parla di 10 mila vittime, mentre sono già migliaia i feriti. Il terremoto ha fatto crollare decine di edifici mentre molti dormivano ancora. Le scosse sono state avvertite anche in Libano, Siria, Cipro e Israele mentre nel Mediterraneo è scattato l’allarme tsunami. Allerta aanche in Italia sulle coste della Puglia, della Calabria e della Sicilia con l’invito a stare lontani dalle coste. L’allarme, ha però spiegato poi il direttore operativo della Protezione civile, Luigi D’Angelo, è rientrato e l’ondata prevista per le 6,30 nel nostro Paese si sarebbe notevolmente ridimensionata e non costituirebbe un pericolo. Per cautela è stata però sospesa nella zona interessata la circolazione dei treni. «L’allarme è ancora in corso ma dalle prime informazioni si è molto ridimensionato», ha precisato D’Angelo. «L’onda di maremoto al largo delle coste turche è stata registrata di 20 centimetri - spiega - ma l’allerta rimane in Sicilia, Calabria ionica, Marche, Abruzzo, Puglia. Le prime misure effettuate lungo le coste ci dicono però di un fenomeno ridotto». L’invito resta quindi ancora di non avvicinarsi alla costa. I funzionari dei servizi di emergenza in Turchia hanno stimato il bilancio delle vittime iniziale a 76, anche se molto probabilmente è destinato a salire perchè il sisma ha raso al suolo dozzine di condomini nelle principali città.

Almeno 540 morti in Siria

Almeno 473 persone sono morte invece in Siria e oltre 120 nelle aree del Paese controllate dai ribelli. Le immagini televisive hanno mostrato persone scioccate in Turchia in piedi nella neve in pigiama, a guardare i soccorritori scavare tra i detriti delle case danneggiate. Il sisma ha colpito alle 02:17 ora locale a una profondità di circa 17,9 chilometri con una scossa di assestamento di magnitudo 6,7 che ha colpito 15 minuti dopo. Dozzine le scosse di assestamento. Il terremoto è stato uno dei più potenti a colpire la regione in almeno un secolo. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha espresso le sue condoglianze e ha sollecitato l’unità nazionale. «Speriamo di superare insieme questo disastro il prima possibile e con il minimo danno», ha twittato il leader turco.

Dove avrebbe colpito lo tsunami

A seguito del terremoto di mangitudo l’Ingv aveva emesso un’allerta tsunami informando che l’onda di impatto sarebbe arrivata sulla costa siciliana alle 6.35 su Siracusa; alle 6.39 a Catania e alle 6.40 a Messina. A seguire l’onda avrebbe potuto impattare su Portopalo, Ginostra, Strombolicchio, Milazzo, Palermo, Marettimo, Gela, Pantelleria, Lampedusa, Porto Empedocle, Sciacca e Mazara del Vallo. L’allerta è stata poi parzialmente ridimensionata e secondo le stime l’onda non dovrebbe superare i 20 centimetri e infine revocata. In ogni caso il Dipartimento regionale Protezione civile (Drpc) della Sicilia «invita i cittadini ad allontanarsi dal litorale basso; da zone portuali; e di avvisare la popolazione e porre la massima attenzione».

Stop di mezz'ora alla cicrolazione dei treni

Si è fermata a scopo cautelativo, dalle 6.30, per mezz'ora la circolazione ferroviaria iniziando dalle regioni meridionali di Sicilia, Calabria e Puglia. Poi il ridimensionamento dell'allerta tsunami ha fatto ripartire i treni. Lo rende noto l’ufficio stampa delle Ferrovie dello Stato. In conseguenza allo stop cautelativo - spiega una nota - potrebbero registrarsi possibili cancellazioni e ritardi in estensione anche in altre regioni.

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