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La nave dello zar a caccia dei resti della Moskva

L'ammiraglia della flotta russa nel mar Nero

È di sicuro uno scacco, sia militare sia altamente simbolico, quello subito dalle forze russe che hanno visto colpita e affondata da missili ucraini l’ammiraglia della sua flotta, la Moskva, incrociatore preziosissimo per le sue operazioni nel Mar Nero. Ma altrettanto simbolica - e anche ricca di suggestioni - sembra essere l’operazione di recupero, se è vero come segnala una pubblicazione specializzata che per la delicata operazione è stata mobilitata la Kommuna: l’imbarcazione da guerra più antica del pianeta in attività.

Secondo il sito di analisi di Difesa Covert Shores, per giorni dopo l’incursione dei missili di Kiev lo scorso 13 aprile che hanno affondato la Moskva al largo di Odessa, le immagini dell’area catturate dai satelliti non hanno intercettato movimenti o segnali che facessero pensare al recupero in corso. Emerge adesso però che la Kommuna è stata avvistata a Sebastopoli e che sarebbe stata dispiegata per tentare di recuperare ciò che resta della Moskva. Pensata all’epoca degli zar, costruita nel 1912 e varata nel 1913 col nome di Volkhov, la Kommuna ha uno scafo di una cinquantina di metri che ricorda quello di un catamarano che originariamente era destinato a sollevare i sottomarini colpiti. Secondo il sito, elementi come i tubi missilistici che si trovavano sulla Movska potrebbero essere recuperati con l’argano della Kommuna. E non è escluso che a bordo dell’antica nave da guerra ci sia un sommergibile per immersioni profonde: ciò consentirebbe anche analisi dei resti dell’incrociatore colpito dagli ucraini e possibilmente singole spedizioni per recuperare pezzi dell’incrociatore scongiurando così che diventi un relitto in fondo al mare, quasi a memento di una debacle. E per capire come questa sia stata possibile.

Kiev ha rivendicato da subito la sua azione: il lancio di missili e l’obiettivo raggiunto. Il Cremlino invece ad oggi non ha ammesso di averla subita, o quantomeno non negli stessi termini. Mosca ha parlato di un incidente e i bilanci delle perdite li ha attribuiti ad un incendio. L’ultimo aggiornamento risale a ieri: un membro dell’equipaggio morto, 27 dispersi e 396 tratti in salvo. «A seguito di un incendio del 13 aprile, l’incrociatore missilistico Moskva ha subito gravi danni a causa dell’esplosione del suo stock di munizioni. I tentativi dell’equipaggio di estinguere l’incendio non hanno avuto successo. Durante l’esecuzione delle procedure di controllo dei danni, un membro del servizio è morto e 27 membri dell’equipaggio sono scomparsi», ha affermato il ministero della Difesa russo, secondo quanto riferito da Interfax. «Gli altri 396 membri dell’equipaggio sono stati evacuati dall’incrociatore sulle navi della flotta del Mar Nero presenti nell’area e trasportati a Sebastopoli», ha aggiunto.

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