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Torna l'ipotesi di una no-fly zone sui cieli dell'Ucraina, si rischia la terza guerra mondiale

I combattimenti a Kharkiv

Il secondo round dei colloqui tra Russia e Ucraina si terrà nella tarda serata di oggi (2 marzo). Lo ha detto il consigliere capo dell’ufficio del presidente ucraino Zelensky, secondo quanto riporta l’agenzia Tass. L’annuncio dopo che stamane una fonte, interpellata da Interfax, aveva giudicato «improbabile» che un secondo round di colloqui potesse svolgersi nella giornata odierna. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aveva annunciato che la Russia è pronta a continuare il negoziato mentre Kiev aveva puntualizzato che non avrebbe accettato ultimatum da parte di Mosca.

Allo studio l'ipotesi di una no-fly zone sui cieli dell'Ucraina

Secondo il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, citato da Sky News Uk, la Nato starebbe «valutando» l’ipotesi di dar vita a una no-fly zone sui cieli dell’Ucraina su richiesta di Kiev. Questa opzione, esclusa fino a ieri esplicitamente da leader occidentali come Biden o Johnson, contemplerebbe automaticamente la possibilità di dover prendere di mira aerei militari russi e quindi, sulla carta, d’innescare uno scontro diretto con Mosca.
«Una Terza guerra mondiale, se dovesse scoppiare, sarebbe nucleare e devastante», ha avvertito il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in un’intervista ad Al Jazeera citata dalla Tass. «La Russia ma molti amici ed è impossibile isolarla», ha aggiunto Lavrov.

I morti russi nell'invasione sarebbero 2 mila

Gli Stati Uniti stimano che i morti russi nell’invasione Ucraina siano circa 2.000. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti, secondo le quali non è possibile calcolare esattamente le vittime del conflitto. Secondo alcuni altri funzionari del Pentagono, le vittime sarebbero circa 1.500 fra i russi e 1.500 fra gli ucraini. Mentre sono all’incirca 836mila i profughi che sono fuggiti dal conflitto in Ucraina, rendono noto le Nazioni Unite.
I massici bombardamenti di stamattina a Kharkiv, nell’Ucraina orientale, hanno colpito edifici della polizia, dei servizi di sicurezza e anche l’Università nazionale Karazin. Lo riporta la Bbc sottolineando che i nuovi attacchi hanno causato almeno quattro vittime. Il sindaco della città stamane aveva detto che fino a quel momento si erano registrate 21 vittime dall’inizio dei bombardamenti russi alla città. Le forze separatiste filo-russe della Repubblica popolare di Donetsk hanno circondato Mariupol: lo ha annunciato il portavoce della milizia separatista Eduard Basurin.

Navalny invita i russi ad organizzare protese

L’oppositore russo Alexei Navalny, detenuto in un carcere, ha invitato i russi a organizzare proteste quotidiane contro la campagna militare di Mosca in Ucraina. L’annuncio è stato fatto da parte del suo portavoce su Twitter. «Alexei Navalny chiede alle persone di uscire e protestare contro la guerra ogni giorno alle 19» nelle «piazze principali delle vostre città, ovunque voi siate», ha scritto la portavoce Kira Yarmysh. Il premier britannico Boris Johnson ha ribadito l’impegno del Regno Unito a rafforzare le sanzioni contro la Russia, ma anche a fornire «armi» a Kiev e ad aprire la porte a chi fugge «dal disastro umanitario» che sta emergendo in Ucraina, promettendo di renderle più «stringenti» se il presidente russo non “invertirà la marcia dei suoi tank». Parlando alla Camera dei Comuni nel Question Time del mercoledì ha accusato la Russia di Putin di compiere «crimini di guerra» in Ucraina.
L’80% del sistema bancario russo è ora soggetto a qualche genere di sanzione imposta dall’Occidente, mentre l’esclusione delle 7 banche russe dallo Swift (Vtb Bank, Bank Rossiya, Bank Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Sovcombank e Veb.rf) attiva da oggi va a colpire il 25% dell’intero sistema. E’ quanto si apprende da fonti europee. Dal 25% è esclusa la Veb.rf, in quanto si tratta di una banca di sviluppo. La lista delle banche estromesse dallo Swift, precisano ancora le fonti, potrà essere aggiornata. Nel nuovo pacchetto di sanzioni c’è anche il divieto di esportare euro in Russia.

Gli atleti russi e bielorussi andranno ai Giochi Paralimpici

Gli atleti russi e bielorussi sono stati autorizzati a partecipare ai Giochi Paralimpici di Pechino che inizieranno venerdì, nonostante il conflitto in Ucraina, ha annunciato il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC). Gli atleti di entrambi i paesi parteciperanno sotto uno striscione «neutrale», “gareggeranno sotto la bandiera delle Paralimpiadi e non appariranno sul medagliere», si legge in un comunicato pubblicato dall’organizzazione internazionale sul suo sito web.

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