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La calciatrice arrestata come mandante del pestaggio della rivale: scatta un altro fermo

L'inchiesta che ha squassato il Paris Saint-Germain femminile si allarga. Un detenuto avrebbe contattato alcune giocatrici affinché si allontanassero dalla Hamraoui, la centrocampista aggredita con una spranga di ferro

Aminata Diallo (a sinistra) in azione contro Kadeisha Buchanan del Lione

Un altro fermo nell’inchiesta per l’aggressione a Kheira Hamraoui, giocatrice del Paris Saint-Germain, per la quale è stata fermata la sua compagna Aminata Diallo: secondo quanto riferisce il giornale Le Parisien, il fermo di polizia della calciatrice, sospettata di avere commissionato l'aggressione a colpi di spranga, è stato prolungato, ma nelle celle del commissariato di polizia giudiziaria di Versailles la Diallo, che è anche giocatrice della nazionale francese, avrebbe respinto le accuse, collaborando con gli inquirenti e rifiutando un avvocato, affermando di «non averne bisogno».

Un'altra persona con precedenti penali, che era in contatto telefonico con Diallo nei giorni scorsi, è stata fermata dalla polizia. Secondo quanto rivelato da Radiomontecarlo nei giorni precedenti all’aggressione diverse giocatrici del Psg erano state raggiunte da minacce di morte. Nel carcere di Lyon-Corbas un uomo, attualmente detenuto per estorsione, è stato sentito perché conoscente della Diallo e in passato legato sentimentalmente alla Hamraoui: qualche settimane fa avrebbe telefonato ad altre giocatrici del Psg, intimando loro di allontanarsi dalla Hamraoui. Per gli inquirenti potrebbe avere aiutato la Diallo nel suo intento. Di certo, è stato in contatto telefonico con lei, ma avrebbe spiegato alla polizia che è amico della calciatrice ed era soltanto preoccupato per lei.

I fatti risalgono a giovedì 4 novembre. Al termine di una cena organizzata dalla società, la vettura sulla quale si trovavano le due calciatrici è stata fermata da due estranei che hanno costretto la Hamraoui a scendere, per poi colpirla con una spranga di ferro, procurandole ferite alle mani e alle gambe. La polizia sta studiando lo strano percorso che l’auto della Diallo ha seguito la sera dei fatti. A questo proposito sta interrogando una terza calciatrice del Psg, Sakina Karchaoui, che era nell’auto ed è stata lasciata per prima al suo domicilio (contro ogni logica, sostengono gli inquirenti).

Il brutto caso di cronaca scuote la squadra femminile del Paris Saint-Germain, che martedì, il giorno prima dell’arresto, aveva battuto per 4-0 il Real Madrid in una sfida di Champions League. Kheira Hamraoui, 31enne centrocampista che nella scorsa stagione aveva vinto proprio la Champions giocando nel Barcellona, non aveva preso parte al match e al suo posto aveva giocato proprio la 26enne Aminata Diallo.  Si era parlato di motivi personali, ma l'arresto della Diallo ha fatto venire fuori il reale motivo del forfait.

Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, giovedì scorso, mentre la Hamraoui stava rientrando a casa in auto assieme alla Diallo, che era alla guida, e ad altre due compagne, dopo una cena organizzata dalla società al Bois de Boulogne, a un certo punto la vettura era stata fermata da due uomini mascherati con dei passamontagna che avevano trascinato la Hamraoui fuori dall’auto e l’avevano ripetutamente colpita alle gambe con una spranga di ferro. Successivamente la giocatrice aggredita si era recata in ospedale a Poissy, dove le erano stati applicati dei punti di sutura sia alle gambe che alle mani.

Le motivazioni non sono chiare, ma non si esclude che alla base del gesto ci siano invidia e gelosia verso la collega che le aveva tolto il posto nel club facendole perdere considerazione anche nell’ambiente della nazionale francese, in cui la stessa Diallo ha sette presenze contro le 31 della collega-rivale. «Il Paris Saint-Germain - ha detto ieri il club in una nota - può confermare che Aminata Diallo è sotto custodia di polizia presso il servizio regionale di Versailles, in seguito all’attacco a una delle giocatrici del club avvenuto giovedì scorso. Il Psg condanna in modo assoluto la violenza. Da giovedì sono state prese tutte le misure per garantire la salute, il benessere e la sicurezza dell’intera squadra femminile». Il club ha precisato poi che sta «collaborando fattivamente con la polizia».

Sotto shock il settore femminile del Paris Saint Germain, a due giorni dallo scontro al vertice del campionato contro il Lione. Annullate le conferenze stampa, allenamenti a porte chiuse e aria pesante attorno alla squadra. Si attende con ansia di sapere, entro la scadenza del fermo, domani mattina, se la centrocampista di 26 anni dovrà comparire davanti a un giudice. Le compagne affermano di essere cadute dalle nuvole, ripetono che le due erano amiche e trascorrevano addirittura le vacanze insieme.

Una questione delicata e inattesa, che richiama una vicenda che scosse il mondo del pattinaggio poco prima delle Olimpiadi invernali del 1994. La pattinatrice americana Nancy Kerrigan fu aggredita qualche settimana prima dei Giochi da un uomo armato con una sbarra di ferro, mandato dalla rivale della stessa squadra Tonya Harding. Kerrigan, nonostante le ferite subite alle gambe, riuscì a gareggiare a Lillehammer e conquistò la medaglia d’argento.

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