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Atlanta: diffusi nomi e foto dei 2 agenti responsabili dell'uccisione di Brooks, rivolte in Usa

Il dipartimento di polizia di Atlanta ha diffuso i nomi e le foto degli agenti coinvolti nell’uccisione, durante un arresto, dell’afroamericano Rayshard Brooks. Si tratta di Devin Bronsan, assunto il 20 settembre 2018, e che è stato trasferito in servizio amministrativo, e di Garrett Rolfe, nel dipartimento dal 24 ottobre 2013, che è stato licenziato.

Venti giorni dopo la morte di George Floyd a Minneapolis, un altro caso di afroamericano ucciso dalla polizia rischia di scatenare una nuova ondata di incidenti in tutto il Paese. Nella notte ad Atlanta, Georgia, sono stati messi a fuoco un fast-food e alcune auto. Decine di persone sono scese per strada per protestare contro la morte di Rayshard Brooks, 27 anni, ucciso venerdì notte durante un tentativo di arresto dalla dinamica tutta da chiarire.

La pattuglia era intervenuta dopo che dal ristorante Wendy's, poi messo a fuoco, avevano segnalato la presenza di un uomo, addormentato in macchina, fermo in mezzo al parcheggio del locale, al punto che gli altri automobilisti avevano dovuto fare manovre per aggirarlo. Dopo essere risultato positivo al test sull'alcol - ma alcuni testimoni negano sia stato fatto -, per Brooks è scattato l’arresto, ma l’uomo si è ribellato. Dalle immagini girate col il cellulare da una donna a bordo di un’auto, e trasmesse dalla Cnn, si vede Brooks azzuffarsi con i due agenti, poi strappare dalle mani di uno di loro il «teaser» paralizzante e tentare la fuga a piedi. A quel punto i poliziotti lo inseguono.

Le immagini, per un attimo, perdono di vista Brooks, ma si sentono chiaramente i tre colpi che uno dei due agenti spara all’indirizzo dell’uomo. Subito dopo nell’immagine riappare l’afroamericano: è a terra, agonizzante. Poi Brooks è morto in ospedale. Secondo gli agenti, l’uomo aveva puntato il teaser verso uno di loro, finendo per essere abbattuto, ma secondo un legale della famiglia della vittima non c'era nessun motivo per sparare: Brooks sarebbe finito in una zona senza vie di fuga.

Già nella notte si erano radunate decine di persone e un sit-in di protesta, con in testa i famigliari, era stato organizzato ieri mattina, ma sono stati due fatti nuovi a scatenare le violenze: le improvvise dimissioni del capo della polizia di Atlanta, Erika Shields, e la dura presa di posizione della sindaca, Keisha Lance Bottoms, che ha commentato: «C'è una certa differenza tra ciò che puoi fare e ciò che dovresti fare. Qui non c'erano le giustificazioni per un uso mortale della forza». L’agente che ha sparato è stato licenziato, l’altro sospeso. Le decisioni hanno tolto ogni dubbio ai manifestanti: era un nuovo caso Floyd, seppure con modalità molto diverse.

Decine di persone si sono radunate nella zona del parcheggio e nella notte la rabbia è esplosa. Le immagini del fast-food completamente avvolto dalle fiamme sono finite su tutti i media. Diverse auto della polizia sono confluite nell’area, che è stata recintata. La protesta si è allargata fino a notte fonda. Un altro video, di cui in nottata non erano ancora noti i contenuti, si è aggiunto a quello circolato in un primo momento. Dopo la morte di Floyd, Atlanta era stata teatro di scontri violenti e manifestazioni di proteste. Sei agenti erano finiti sotto inchiesta per le violenze su due studenti. Due poliziotti erano stati licenziati. La situazione era tornata sotto controllo, fino a quando, venerdì notte, la polizia non è intervenuta nel parcheggio di un fast-food. AGI

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