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Partite le lettere agli assunti nei centri per l'impiego della Sicilia, c'è anche chi rinuncia

Le lettere sono partite ieri. E chiudono un percorso iniziato oltre un anno fa. I vincitori del concorso per laureati nei centri per l’impiego stanno firmando i contratti anche in Sicilia. Ma la Regione deve fare i conti con l’incredibile vicenda delle rinunce all’assunzione. L’assessorato alla Funzione Pubblica, guidato da Andrea Messina, ha inviato ieri le Pec ai 264 vincitori del concorso per laureati nei centri per l’impiego: concorrenti che avevano partecipato a una selezione bandita nel 2021 e svolta nella prima metà del 2022. Le graduatorie erano state ultimate alla fine dell’estate. E da quel momento è iniziata una lunga attesa, che ha scatenato la protesta dei vincitori. Anche se, va detto, l’assessorato ha dovuto superare una valanga di problemi: in primis i ricorsi e anche le mancate risposte di alcuni vincitori.

Ciò che sta succedendo in questi giorni rispecchia un fenomeno già avvertito a livello nazionale: vincitori di concorso rinunciano al mito del posto fisso nella pubblica amministrazione. La prima avvisaglia è arrivata qualche giorno fa, quando la Regione ha chiamato i vincitori di un altro concorso, quello per i 100 posti negli assessorati, per formalizzare l’assunzione: una ventina non si è presentata, rinunciando di fatto. Il timore alla Regione è che il trend si ripeta nel caso dei 264 laureati che sono destinati a rafforzare gli organici dei centri per l’impiego. I segnali ci sono già. E acuirebbero un problema, visto che circa 200 dei posti originari messi a concorso non è stato assegnato perché i concorrenti non si sono presentati alle selezioni e poi a vincere è stato un numero inferiore rispetto ai posti liberi. Il presidente Schifani ha sottolineato l’importanza del passaggio di ieri: «Un passo avanti per la soluzione dei problemi occupazionali nella nostra regione».
Diverso il caso dei non laureati destinati anch’essi ai centri per l’impiego. Ad attendere la chiamata sono in 487 ma l’iter è stato complicato da una serie di ricorsi: «Stiamo procedendo a piccole correzioni delle graduatorie - ha spiegato l’assessore Andrea Messina - ma rispetteremo l’impegno di assumere anche questi vincitori a giugno. Gli uffici stanno dando il massimo per superare i problemi».

Ieri, prima che la Regione desse notizia dell’invio delle lettere di assunzione, era stata la Uil a invocare una accelerazione: «Diversi Cpi sono sguarniti di personale e quindi chiusi al pubblico - hanno detto Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia, e Gianni Borrelli della Uil Fpl -. La Sicilia è insieme a Basilicata e Molise fra le sole regioni a non avere ancora realizzato dal 2019 neppure una assunzione. I posti messi a bando erano 1.112, ne restano da coprire 270. Inoltre, superato il 30 aprile, occorrerà approvare il rendiconto 2022 prima di poter assumere. Si rischia uno slittamento a data indefinita». Ma l’assessore Messina ha precisato che «il rendiconto verrà approvato in tempo per assumere gli ultimi vincitori entro giugno».

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