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Da Unicredit, Intesa e Bpm piano di aiuti alle imprese contro il caro-energia

Manifestazione e raccolta firme contro il caro bollette in piazza Montale, Torino, 19 febbraio 2022. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Le banche italiane si muovono contro il caro energia. Unicredit lancia il suo piano da 8 miliardi di euro per aiutare imprese e famiglie. Intesa Sanpaolo mette sul tavolo altri 2 miliardi, aggiuntivi rispetto ai 10 già stanziati a giungo, per le pmi di tutti i settori produttivi, l’agribusiness e il terzo settore mentre Banco Bpm amplia il proprio plafond da 3 a 5 miliardi.

In particolare Unicredit che ha già stanziato di recente 11 miliardi (3 miliardi per le pmi, 2 per il settore agricolo e 6 legati al PNRR per il settore turistico), prevede 5 miliardi di euro a disposizione delle imprese del Paese di ogni settore per sostenerne le esigenze di liquidità a fronte dei rincari dei costi dell’energia e delle materie prime.
A questo il gruppo di Piazza Gae Aulenti aggiunge anche la sospensione dei pagamenti della rate sui finanziamenti a imprese e famiglie e la dilazione delle spese per i clienti privati per un valore complessivo di circa 3 miliardi. “In questo momento non si vede molto ma è normale aspettarci che la situazione peggiorerà e quindi vogliamo intervenire con gli aiuti prima che questo stress tocchi famiglie e imprese in modo non necessario», spiega il ceo, Andrea Orcel che, illustrando l’iniziativa, evidenzia anche come ad ora non sia visibile un deterioramento del credito ma che «succederà».
Con il plafond da 5 miliardi la banca intende «assistere con nuova liquidita quelle imprese che hanno avuto un aumento dei costi, soprattutto energetici, con un prodotto dedicato che garantisce anche sei mesi di preammortamento», aggiunge il Deputy head per l’Italia, Remo Taricani. Mentre la seconda parte del piano «si rivolge a clienti che hanno crediti esistenti con la banca in un contesto in cui il loro reddito disponibile o il loro cash flow può andare in sofferenza per lo scenario e il rialzo dei tassi», aggiunge Taricani. La moratoria per le imprese è della durata di 12 mesi mentre l’intervento (sospensione per un massimo di un anno, rimodulazione del piano di rimborso) sui mutui residenziali riguarda una platea di 400mila famiglie per un ammontare di 30 miliardi.
Quanto invece a Intesa Sanpaolo Il nuovo impegno è una misura straordinaria a supporto dei cicli di produttività che risentono della crisi energetica, economica e geopolitica e rientra nel quadro delle iniziative a supporto del PNRR e si focalizza su uno dei pilastri del più ampio programma di interventi per le imprese del gruppo. «Riteniamo doveroso sostenere con nuove misure anche straordinarie le esigenze di liquidità dei nostri clienti per fronteggiare l’improvvisa compressione dei margini operativi e allo stesso tempo continuare a stimolare nuovi investimenti, anche grazie alle garanzie pubbliche previste dallo Stato», rileva il responsabile della Banca dei Territori di Cà de Sass, Stefano Barrese.

In aggiunta al plafond di 3 miliardi di euro già stanziato lo scorso marzo per sostenere le imprese nel contenimento degli effetti del caro energia e delle materie prime, Banco Bpm rinnova la validità del plafond per finanziamenti a breve e medio termine, anche assistiti da garanzie pubbliche, aumentandone la capienza a 5 miliardi. «Attraverso soluzioni dedicate al finanziamento di scorte e materie prime rese disponibili a condizioni finanziarie e tecniche particolarmente favorevoli, la Banca, in questa difficile congiuntura economica, intende essere di aiuto a tutti i segmenti di imprese, incluse le realtà del Terzo Settore, costrette a impegnare risorse sempre più rilevanti per far fronte ai fabbisogni energetici. Questo plafond, che rappresenta una risposta concreta e immediata per superare le criticità del momento e supportare le economie dei territori in cui Banco Bpm è presente, potrà inoltre beneficiare del supporto degli strumenti messi a disposizione dal Dl Aiuti attraverso Sace e il Fondo centrale di garanzia», si legge in una nota.

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